UN SUGGERIMENTO: meglio non morire. Perché? Perché nel
cimitero di Zinola non ci sono più loculi a disposizione. Un
po' l'alta mortalità degli ultimi anni, un po' l'intoppo
amministrativo del 2006 (un ricorso al Tar ha bloccato i
lavori del Comune per costruire il nuovo lotto), di fatto il
camposanto ha esaurito i colombari. «Siamo agli sgoccioli,
recuperando un po' qua e un po' la avremo si e no una
trentina di posti, non di più» ammettono a Palazzo Sisto.
Basteranno per coprire i decessi fisiologici di un mese, se
va bene di un mese e mezzo (nel Comune muoiono una media di
600 savonesi all'anno). Ma a fine aprile la riserva sarà
esaurita. E il dramma è che i nuovi colombari saranno pronti
solo nel mese di novembre, sei mesi dopo. E in questo lasso
di tempo, quindi, l'unica risposta che potrà dare il Comune
alle famiglie che chiedono di tumulare i propri cari nel
cemento sarà: «Impossibile».
«In effetti la situazione è critica - conferma l'assessore
Luca Martino - come colombari siamo agli sgoccioli e non
potremo più assegnarne per qualche mese. Era un problema
noto che adesso è venuto a galla e ci costringe a una serie
di contromisure d'emergenza. La prima è stata accellerare la
procedura di costruzione di nuovi colombari suddividendo
l'intervento in piccoli lotti per avere la disponibilità di
qualche posto prima che l'intervento complessivo sia
ultimato. Questo, unito all'accellerazione della pratica,
dovrebbe consentirci di tornare a respirare da novembre
quando dovremmo avere circa 150 nuovi posti. E da li in poi
speriamo di avere altre boccate d'ossigeno dall'avvio dei
nuovi lotti. Certo, arrivare ad allora non sarà facile, sarà
un anno di sofferenza».
Fino a novembre, insomma, le uniche due possibilità per le
famiglie colpite da un lutto sarà scegliere l'inumazione
(sepoltura nella terra) oppure la cremazione. A parte la
cremazione che è in costante crescita, il limite
dell'inumazione è che quasi nessuno la vuole più preferendo
tutti la sicurezza e la comodità di un colombaro nel cemento
nonostante i costi siano ben maggiori (il loculo è dato in
concessione quarant'anni al costo di 3500-4000 mila euro a
seconda della posizione). «Che il problema ci sia è
innegabile - conclude l'assessore Martino - non a caso
stiamo studiando vari modi per provvedere. Purtroppo la
causa va ricercata nel passato: l'anno scorso il lotto 10
dei nuovi colombari non è stato fatto per il noto ricorso al
Tar dopo la gara d'appalto e questo ha bloccato la
situazione. Quest'anno dovremo fare due lotti insieme,
l'undicesimo e il decimo, e intanto gestire l'emergenza».
Dario Freccero
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