TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni |
Ambientalismo, i Verdi e quant’ altro ho letto l’ importante e interessante articolo di Nonna Abelarda sull’ ambientalismo, i Verdi e quant’ altro, che contiene numerose osservazioni largamente condivisibili. Tra le molte locuzioni riportate e rivolte ai Verdi e agli ambientalisti in genere mi ha colpito in particolare una ovvero che noi tutti saremmo: “ nemici del progresso”. Da tempo però mi sto chiedendo cosa sia “il progresso” o “ lo sviluppo”? E’”sviluppo” abitare in un mondo dove a due milioni di persone è negato l’ accesso all’ acqua? E’ “sviluppo” vivere in un mondo dove milioni di persone sono sieropositive ed esse alcune multinazionali vorrebbero negare l’accesso gratuito alle cure necessarie per la propria vita? E’ “sviluppo” abitare in un mondo dove milioni di persone soffrono la fame e dove spesso la guerra permanente è l’ unico modo imposto per risolvere conflitti sociali? Se dire NO a questo stato di cose vuole dire essere contrari al progresso allora posso dire senza timore di smentita che i Verdi sono contrari a questo progresso e soprattutto ad una idea di sviluppo, che tende sempre di più a mercificare tutto in nome di una globalizzazione che non porta ad una estensione dei diritti e della giustizia sociale ma solo del mercato e della diseguaglianza sociale, che spesso lo affianca. Esiste allo ra un’alternativa? Io credo che il mondo occidentale debba fare una profonda revisione delle proprie logiche economiche e soprattutto della propria cultura a partire proprio dai singoli individui, che possono mutare lo stato delle cose cominciando a cambiare il proprio stile di vita puntando a logiche di risparmio e di solidarietà verso gli strati sociali più deboli della società. Si pensi a quali cambiamenti epocali si potrebbero ottenere se già ogni singola persona mutasse dal proprio piccolo lo stile di vita puntando, ad esempio, ad usare lampadine a minor consumo energetico o ad introdurre limitatori nel consumo dell’acqua. Si pensi che, se poi tutte le persone si battessero per l’ affermazione dei diritti di ognuno e per impedire il costante saccheggio delle risorse naturali anzi si riaffermasse la logica che l’ acqua, il suolo, l’ aria,il territorio ,… sono beni comuni, che devono essere gestiti in forma pubblica e partecipata e che le limitazioni al libero godimento sostenibile devono essere estremamente ridotte e compensate in modo adeguato probabilmente la situazione potrebbe mutare in modo radicale. Sono infatti convinto che,se i principi espressi anche dai Verdi nella nostra proposta di legge regionale e ribaditi nella proposta nazionale dei movimenti sull’acqua divenissero patrimonio comune , forse il nostro paese potrebbe affermarsi come un elemento di reale svolta in tutta Europa. I principi sono di estrema quanto di concreta immediatezza: · L’ acqua è un bene comune e ad essa corrisponde in capo ad ogni persona un diritto inalienabile al godimento sostenibile; · La gestione dell’ acqua deve essere pubblica e partecipata da tutti i cittadini; · La gestione deve essere rivolta a politiche di risparmio idrico, alla preferenza rispetto al mercato delle acqua minerali e soprattutto ad imporre la gratuità del minimo vitale quotidiano giornaliero (fissato convenzionalmente in 40/50 litri pro capite al giorno; · La Consulta per il diritto di accesso all’acqua, composta da lavoratori , cittadini e associazioni dovrebbe essere la sede per concretizzare i suddetti indirizzi per il governo pubblico delle acque. Io credo che l’ affermazione di questi principi porterebbe ad un grande cambiamento di prospettiva nel nostro paese e potrebbe affermare la logica del “bene comune”contro ogni idea di mercificazione dell’acqua e più in generale dei beni comuni per la nascita di una concetto di “decrescita felice” come ormai viene chiamata e che sta divenendo uno dei temi più interessanti del dibattito culturale europeo e non solo. In questo contesto agiscono i Verdi a partire dall’ assemblea di Fiuggi dove sono state poste le basi per la nascita di una nuova forza politica ecologista e pacifista, che vuole fare del pensiero verde una leva per mutare il quadro delle forze politiche dle nostro paese. In conclusione concordo con molte delle cose scritte da Nonna Abelarda ma lasciatemi solo un’ ultima riflessione se qualcuno mi chiede se sono contrario “al progresso” ebbene rispondo di si e poi gli consiglio di leggere i libri di Latouchè o meglio ancora i passi di Pallante ove si spiega come possa essere rivoluzionario il fare da se lo yogurt o il pane e quale significato di rivolta individuale possa avere rispetto alle logiche globali del mercato capitalista. Danilo Bruno
|