ALASSIO DELLE MERAVIGLIE

ALASSIO DELLE MERAVIGLIE
Storia interessante e misteriosa, protagonisti il capogruppo PDL in Regione Liguria, Marco Melgrati, e il suo ex acerrimo nemico Fabio Lucchini

ALASSIO DELLE MERAVIGLIE

Storia interessante e misteriosa, protagonisti il capogruppo PDL in Regione Liguria, Marco Melgrati, e il suo ex acerrimo nemico Fabio Lucchini

 Lucchini, come è noto, svolge per Melgrati le funzione di autista e collaboratore in Regione Liguria, un ruolo altrimenti definito come “portaborse”, piaccia o no.
 Come è altrettanto noto, il Lucchini è stato eletto nella lista Avogadro, lista vincente chiaramente sponsorizzata dal PD con un programma antitetico a quello del PDL, con circa 50 preferenze (ultimo degli eletti), tutti consensi in funzione anti-Melgrati.

In seguito alle sue ambizioni di voler essere delegato in esclusiva al Commercio, cominciò una querelle con la Boscione (co-delegata da Avogadro) che portò (casualmente) la Procura ad evidenziare un possibile reato per certi appalti concessi al fratello della stessa Boscione.
 A questo punto la Lista “A come Alassio”, all’unanimità, decise l’espulsione di Lucchini, peraltro non nuovo ad essere cacciato – o non gradito – da altri partiti alassini (AN e PDL).

Personaggio politico in perenne ricerca d’autore, si è attaccato come una cozza all’archistar alassina, nonostante una campagna elettorale dove Melgrati era per il Lucchini il nemico pubblico numero uno degli alassini, come Bin Laden lo era per gli americani.

E’ come se Di Pietro si scoprisse improvvisamente estimatore di Berlusconi, ma non chiamatelo voltagabbana, se no si offende… 

In perfetto stile berlusconiano Melgrati ha annesso lo “scilipoti de noantri” alla sua truppa, gratificandolo con l’incarico di capogruppo consigliare di un non più esistente PDL alassino.

Sicuramente l’ex sindaco ha acquisito un voto (quasi) sicuro ma ne ha persi centinaia, da aggiungere alle migliaia di persone che lo avevano sostenuto per l’elezione in Regione Liguria e poi clamorosamente abbandonato, un anno dopo, in occasione delle Comunali alassine.

Che dire?

Suggerisco tre risposte, ai lettori l’opportuna considerazione:

1) Il delitto paga.

2) Ma sì, voglio farmi del male…

3) Ah, l’amour!

 Il viale del tramonto, prima o poi, viene percorso da tutti.

Il problema è che per molti può essere assai grottesco. Povera Alassio!

 

 

Da Alassio urban blog

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