Alassio

Alassio, caro Luca (Villani) hai già perso,  io tifo per Angelo (Galtieri)
Gentile Monica (Zioni) non ti scordar di me
Egregio Roberto (Avogadro) il mio vino preferito? Col Brunello si vince

Alassio, caro Luca (Villani) hai già perso, io tifo per Angelo (Galtieri)
Gentile Monica (Zioni) non ti scordar di me
Egregio Roberto (Avogadro) il mio vino preferito? Col Brunello si vince
  
Alassio –   Magnum gaudium nuntio vobis. Indovinate a chi era riservato tanto onore e di quale autore. Il glorioso Almanacco, curato da Romano Strizioli, edito dalla benemerita tipografia Stalla, correva l’anno 1985, mese di marzo. Il testo succinto: “…il consiglio comunale di Alassio ha eletto il nuovo presidente dell’Azienda di soggiorno, Sergio Gaibisso, 55 anni, area Dc, architetto, presidente dal 1962 del Circolo Nautico al Mare….ottiene 21 voti su 23 consiglieri presenti…”.

Siamo nel 2011, mese di marzo. Omnia munda mundis, dalle lettere di San Paolo apostolo. I malvagi vedono il male dovunque, anche dove non c’è. Ed io, Belfagor, re degli indiavolati di Alassio, ho letto cosa hanno scritto certi ‘topi di fogna’, senza collare identificativo, a proposito della provocazione di Sergio Gaibisso a candidato sindaco. ”Gaibisso il nuovo che avanza?”. Diagnosi dei “ratti” parlanti, via internet: “In un’epoca in cui si punta il dito contro la Gerontocrazia che caratterizza il nostro paese, non ci pare francamente una gran trovata proporre candidato un ex Dc, ottantantenne, da tempo fuori dai giochi politici…Possibile che ad Alassio non si riesca ad esprimere una candidatura unitaria all’insegna del rinnovamento?”

Pronta ed immediata la terapia.

Belfagor , è noto, lo ripetiamo, è il megafono, alleato e sodale dei “poteri forti e trasversali” di questa provincia. Altrove la chiamano “cricca” o “cupola” – nulla di mafioso, precisiamo – per noi, invece, sono cavalieri del Santo Sepolcro. Si sacrificano in opere di bene a favore della comunità.

Prima opera di bene “pro Alassio”.

Belfagor è stato incaricato di “incoronare” e spronare i cittadini tutti ad eleggere a futuro sindaco, degno erede del nobile Marco Melgrati, il “qui presente Angelo Galtieri, 49 anni, pedigree albergatore”. Con casetta privata in ristrutturazione.

E’ lui il nuovo che avanza: cambiare, progettare, rinnovare. Risultati e non promesse, né parole o annunci spot ad uso ed consumo dei magnanimi media locali.

Ha le carte in regola. Può dimostrare che nei tre anni alla presidenza degli albergatori della provincia, aderenti a Confindustria, pur non avendo avuto l’onore dell’incenso dei giornali – la mini mostra di Trucioli che raccoglie Il Secolo XIX, La Stampa ed il lanciatissomo Ivg-Il vostro giornale documenta soltanto 1975 ritagli -; ha fatto ‘miracoli” per il rilancio dell’industria alberghiera. Non si contano le iniziative, le ricette, i convegni, gli studi. I suoi primi piani, sempre sorridente, ottimista, fiducioso, altruista, mite, serafico.

Non molti mesi fa il solare sindaco, mio prediletto e protetto, con impagabile esempio di trasparenza, ha reso noto “vox populi vox dei”: ‘Angelo Galtieri, presidente provinciale per meriti speciali??? Siamo stati noi….alassini albergatori e esponenti del Pdl…ad imporci, altrimenti volevano la Franca Cappelluto… che è di Loano…se lo ricordi il mio amico Angelo…, almeno sia riconoscente”.

Angelo Galtieri e  Sergio Gaibisso

Nessun nepotismo, evviva la meritocrazia. Belfagor, con le sue antenne, ha saputo:

1) Il nostro futuro sindaco, fondatore di “Insieme X”, può esibire un titolo di studio ‘alto?, buone pagelle (un paio di bocciature, solo causa di forza maggiore); insomma non ricadremo nel ridicolo denunciato da Melgrati sul caso di Angelo Berlangieri, “colpevole di aver vantato in più occasioni e anche con colleghi…credo persino tale Massimo Parodi…di aver conseguito un paio di lauree”. Prontamente smentite dall’interessato- oggi assessore regionale- addebitate a banale equivoco

A che serve un titolo di studio, una laurea, un master, ai nostri giorni? A volte sono un handicap: qui lo dico e qui lo nego. Ho un amico big della politica che confida: “Caro Belfagor, la nostra vera fortuna? Più acculturati ci sono e più rischiamo…i somari galoppini tirano sempre il carro…sono i veri nostri benefattori”. .

Dunque gli alassini stiano tranquilli, al titolo di studio di Angelo ci penso io.

2) La trasparenza dell’uomo pubblico prevede la ‘pubblicità’ della sua dichiarazione dei redditi. Ma Galtieri ha una dirimente obiettiva. Da presidente provinciale di categoria si dedicava anima e corpo senza beccare una lira. Dovendo essere là, doveva trascurare il lavoro in albergo e diminuiva la sua busta paga. Io fossi stato, tra i titolari della società proprietaria, anche se famigliare, l’avrei messo in disoccupazione. Come faceva a produrre, se impegnatissimo a risollevare le sorti dei 350 iscritti all’associazione.

3) L’Unione Provinciale albergatori è diretta emanazione dell’Unione Industriali, volete mica che a un pupillo faccia mancare il dovuto sostegno? Colà ho l’amico consigliere, al ‘mio orecchio’, Luciano Pasquale. Senza di lui saremmo tutti più poveri in questa provincia, molti in braghe di tela. Sergio Del Santo escluso. E a me che abbia, tre, quattro, cinque, dieci cariche poco importa. So che comanda e basta. Bastone e carota. E finora l’Unione Industriali non ha perso un colpo.

E l’Italia, Alassio, ha bisogno non proprio di un “re melgratiano”, ma almeno un ‘fedelissimo” di Luciano P. Che potrà contare su un altro fedelissimo, Zarrillo, detto Vincenzo, ex adoratore di Secondo Olimpio, di Bardineto, quando era nell’olimpo del potentissimo ministro dell’Interno, Paolo Emilio Taviani.  

Gli alassini sono gente moderata, salvo poche teste calde, e non sarà difficile spiegare loro che Angelo potrà essere benedetto da Luciano, presidente Carisa e Camera di Commercio ed in caso di urgenza ci sarà Vincenzo che alla Camera di Commercio è stato appena chiamato, sempre da Luciano.

Galtieri, lo ammiro perché è pacato. Piacente, simpatico, modesto, remissivo, conciliante. Cosa vogliono gli elettori? Il suo compare, Sandro Chiaramonti, faro de La Stampa in Liguria dal 1979, gli ha raccomandato. Se vuoi vincere insisti sul “saldo senso dell’etica pubblica da riportare in auge e tenere ben presente in ogni momento dell’impegno pubblico”.

Non esageriamo con l’etica. Ad Alassio soltanto comunisti e giudici rossi pensano che in Comune e dintorni (società partecipate) ci siano stati dei collusi; le liste pulite tante invocate dal presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, sono a prova di bomba. Anzi, qui noi ci abbiamo persinoLa Santa”- leggete su google se siete interessati.

E le decine di inchieste, centinaia di telefoni sotto ‘ascolto’ in Comune ed altrove? Che c’entra la girandola di assunzioni di figli e figlie, colpa del cognome! Le povere spiagge comunali. I pochi studi professionali che devono metterci le guardie del corpo per l’assalto di clienti. Gli avvisi di reato a pioggia.

Ascoltate Belfagor: tutta persecuzione stile sovietico- Germania dell’Est; invidie degli stalinisti che si annidano, ad esempio, in quella rivista che pretende di chiamarsi “rivisto”. La conoscete?

Monica Zioni

Soltanto perché quel tale Danele (La Corte?) è laureato, ha scritto qualche libro (per caso uno su Alessandro Natta), ha cariche nell’Ordine regionale e nazionale dei Giornalisti, vive della propria pensione e crede di aver diritto alla poltronissima. In Comune, dicono i maligni, farebbe più danni lui che un’invasione di cavallette. Ha fatto bene il mio Galtieri a ‘trombarlo’ senza usare purganti. Se proprio voleva un ‘posticino’, c’è l’assessorato ai ‘becchini’.

4) Il diavolo oltre che per Angelo, poco convinto tifa per la Monica, al secolo Zioni. Eravamo insieme leghisti, poi udicisti, infine forzisti-piedellini. Ecco, Belfagor che va pazzo per le “banderuole”, dove tira il vento delle poltroncine. Gli assegnerò il posto di vice sindaco. E il facente funzioni Aicardi? Ho previsto, farà l’assessore e poi andrà in provincia a sostituire Villani. Ci credete che il giovane odontoiatra – il padre Giovanni, ortopedico, gli ha comprato un mezzo stabile per lo studio, ex sede dell’APT – sarà il futuro sindaco di Alassio, l’homo sapiens della Provvidenza?

PARLIAMO DELL’AGENZIA ECCOCI

Torniamo a Angelo e Monica, turismo e cultura a 360 gradi.

Angelo non potrà dire che “Eccoci”-organizzazione eventi- con sede ad Alassio in via Garibaldi 39 che ospitava un negozio di alimentari, poi abbigliamento, non abbia collaborato con il Comune, con l’assessorato della Zioni, per promuovere il turismo. Ovvero cassa per tutti.

Il postino qualche mese fa, per un mero errore, mi aveva recapitato una lettera. Conteneva la fattura n.173 del 31 dicembre 2009.

La copia dell’originale (vedi…). Pagamento della piccola somma di 36 mila euro (70 milioni di lirette) che mediamente ad Alassio guadagnano tutti o quasi (dichiarazione ufficiale dei redditi a parte). Soldi per “Organizzazione generale PupazShow 19 2 20 dicembre, promozione Natale 2009 Babbi Natale e Pupazzi vie cittadine. New Mascotte Alessio di Alassio”. Non avevo neppure finito di leggere e mi arriva la seconda ‘fatturina’ piccolina (vedi): 1800 euro del 5 gennaio 2010, per “due pomeriggi danzanti con orchestra presso l’ex chiesa anglicana in Alassio, organizzazione direzione artistica”.

Eccoci: la più prestigiosa società-impresa di eventi di questa provincia. Solo La Stampa -Liguria gli dedica parecchie pagine. Basti pensare al Capodanno dei bambini e feste di successo al Terminal Crociere di Savona, al suo ottimo presidente, Rino Canavese. Con tanti illustri ospiti che fanno a gara.

Eccoci iscritta alla Camera di Commercio: sas di Dottore Marco e C. Iscritta nel registro delle imprese dal 1997. Oltre alla promozione, agenzia teatrale, agenzia di stampa, organizzazione feste, potrebbe fare per statuto: ”Operazioni immobiliari, commerciali, industriali, bancarie, assumere partecipazioni in altre società, concedere fideiussioni.” E’ stata costituita il 20 gennaio 1997 dal notaio Elpidio Valentino. Nel 2001 gli addetti risultavano due.

I titolari: Marco Dottore, nato a Milano, il giorno di Natale del 1969, socio accomandatario, con domicilio ad Alassio; socio accomandante, Luca Galtieri (fratello del nostro Angelo, futuro sindaco), 44 anni, un ottimo professionista, già nelle formidabili truppe di “Striscia la notizia”, dell’amico Antonio Ricci, nostro illustre concittadino. L’unico in Italia, assai più del comunista Fabio Fazio, a raccogliere davanti al piccolo schermo fino a 8 milioni di telespettatori.

Alla Eccoci ci sono stati cambi di sede ad Alassio e Albenga, mutamenti di ‘oggetto sociale’ (più manifestazioni e via i rischi immobiliari) .

Belfagor non ha dubbi e ci azzecca sempre. Eccoci non sbaglia un colpo, successo delle sue manifestazioni e sarebbe impensabile che potesse fallire nel lancio di Angelo,  a nostro sindaco.

Non mi sembra neppure il caso di farsi in quattro per trovare nomi giusti al posto giusto per la guida della città del Muretto; è pur sempre la blasonata Alassio e tra gli invidiosi c’è Angelo, il Vaccarezza di Loano. Volete paragonare il mondo vip alassino con quello che frequenta il loanese, per un Ligresti ed un Percassi, industriali e finanzieri, qui ne abbiamo dieci, da passerelle. Inutile persino elencarli.

I CANDIDATI DI GALTIERI

Io Belfagor nella “lista della vittoria” metterei il farmacista Agostino Testa (quante serate ho trascorso con papà Traiano, sindaco, assessore, nelle estenuanti sedute consiliari). Al secondo posto l’onesto e provetto pasticciere in pensione, già insegnante all’alberghiero, Leonardo Nappi, origini meridionali. Non vorrei dimenticare Roberta Marcone, moglie dell’amico di vecchia data, il commercialista di sempre, Siffredi. Frequentavamo la stessa loggia di Piazza del Gesù. E poi sceglierei Andrea Pellegrini, figlio d’arte in Comune, con un papà, Isandro, simpaticissimo e tifosissimo, vittima di una recente bufala di Melgrati, nel teatro di Genova, a proposito di una querela mai presentata.

Il giovane Andrea ha il polso del turismo balneare. C’è Giorgio Schivo, complimenti sinceri per le due lauree, una recente, titolare del bar Liquid di passeggiata Grollero, un spazio ampio e ammirevole. Altra candidata rosa: Sibilla Carbone

Lica Villani

CON VILLANI TUTTI IN PARADISO

Il 23 marzo i miei discepoli al Secolo XIX hanno titolato ad effetto: “Troppi galli, il terzo gode. Ecco Villani”. Lo sa o finge di non saperlo l’amico del purgatorio Luca Rebagliati che i galli veri hanno fama di ottimi ‘montatori’, ce l’hanno duro alla Berlusconi (un tempo pure Bossi), mentre gira voce che a Villani piacciano le creature caste. E un nemico, perché loro andranno tutti in paradiso, mentre io adoro chi arriva all’inferno.

Villani junior in corsa da sindaco e leghista, il bis di Rosy, la passionaria. E peccatrice? Villani potrà contare su Melgratone capolista (migliaia di voti assicurati, soprattutto tra i diseredati alassini). Ci sarà il Vinai sponsorizzato dal mio caro “fratello” muratore Fracchia senior. Dicono che al figlio hanno finalmente restituito i soldi sequestrati nell’indagine sulle spiagge ‘povere’ di Alassio.

AVOGADRO, DA SENATORE BAMBINO A SINDACO

Facciamo il punto. L’unico che potrebbe dare filo da torcere resta Roberto Avogadro, il già senatore-bambino e sindaco. un prodigio, ma che se ascoltate Melgrati-bomba ha il torto di aver abbandonato Alassio al suo destino per troppi anni, fidanzandosi con Montalcino, patria-capitale del Brunello. E gestendo un’attività alberghiera aveva il barbaro coraggio di non offrire ai suoi clienti neppure Pigato, Vermentino, Rossese. Cose da non credere. E pretende di prendere voti dai “liguri padani” che odiano lo champagne.

Avogadro può farcela se il gran bordello del “Pd” farà qualcosa di furbo. Per non restare tagliato fuori, alleanza avogadriana, alla quale potrebbe aggregarsi pariteticamente (si dice così?) la neo associazione “Anche noi per Alassio” . Può mettere in campo una squadra motivata e le prossime cinque mila copie “free press” del mese di maggio. Al suo secondo anno e al terzo numero, il mensile ha dato una scossa e si sta battendo bene sul ring, senza estremismo e faziosità. Da fastidio, si dice. A chi?

PERCHE’ CLAUDIO, COMANDANTE IN CAPO, SI E’ DEFILATO

Dimenticavamo. Può permettersi il nostro Claudio, l’imperiese comandante in capo, di perdere “Alassio nazionale?” La mossa sarà quella di assegnare la sconfitta alla Lega che nell’imperiese gli ha giocato più di un tiro mancino (vedi scioglimento consiglio comunale di Bordighera ed altri amenicoli).

Belfagor consiglia a “re Claudio” di far convergere le truppe su Angelo Galtieri. A quel punto sarà un bel duello: Avogadro-Zavaroni (serbatoio sicuro di voti)- Pd ufficiale (?), poi gli amici di La Corte contro il Galtieri albergatore che dovrà cantare l’Aida.

All’ottimo Silvano Montaldo consiglio: perfetto restare fuori dalla mischia, non si abbassi. E’ l’unico che ai megafoni accesi, predilige l’olio dei gomiti. Lasci agli altri far bella mostra sui media. Lei da professionista di grido e “re dei sindaci effettivi di aziende private e pubbliche” lasci che i galli si spennino. Finiranno prima o poi tutti in pentola. Dimenticavo. Anche i giovani di sinistra hanno diritto alla loro lista, ci credono. Un po’ di speranza non guasta.

Caro Sergio Gaibisso per lei, invece, a gentile richiesta, si accontenti del “nobel alassino della gerontocrazia”. Sempre meglio che fare i topi di fogna.

Belfagor    

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