AL MIO PAESE NEVICA….

 AL MIO PAESE NEVICA….

 AL MIO PAESE NEVICA….

 

 …e il campanile della Chiesa è bianco; ci risiamo è accaduto un fatto sconcertante: è nevicato a gennaio, roba da non credere, ed ecco puntuale l’esercito dei polemisti, dei colleghi tuttologi, dei meteorologi professionisti e da bar, dei massmediologi, degli amministratori, degli altri funzionari, che si affrettano a dire la loro; contenti sono solo gli sciatori che almeno quest’anno potranno serpeggiare sulle piste su ottima neve, scirocco naturalmente permettendo.

 Prima cosa le responsabilità: personalmente sono convinto che i veri responsabili siano Giove Pluvio, Eolo, e i loro più stretti collaboratori i quali infischiandosene dei meteorologi con i loro modelli matematici, i loro computer, i loro satelliti  e i loro radar, hanno ancora una volta vinto: infatti i Numi dell’Olimpo decidono loro dove, quando, e in quale intensità un fenomeno si dovrà manifestare e se ne infischiano delle previsioni e delle polemiche che lassù non arrivano dove comunque hanno cose più serie di cui occuparsi di una semplice nevicata al 45° parallelo in inverno!

 

Scendiamo dall’Olimpo e torniamo dalle nostre parti: la sceneggiata è sempre la stessa con il senno del poi qualcuno sbaglia e qualcuno polemizza e, visto che gli Dei godono di una immunità assoluta, la colpa deve per forza ricercarsi tra i comuni mortali.

 

Leggendo l’articolo di ieri sul giornale più attento alle nostre storie ed ho l’impressione di un nulla di nuovo: in queste vicende il popolo si divide in tre categorie: quelli del ve l’avevamo detto e voi non avete fatto niente, quelli del non ci avete detto niente o poco e così non abbiamo fatto niente, o quantomeno poco e tardi e comunque avrebbe dovuto farlo qualcun altro, ed infine quelli del qualunque cosa abbiate fatto l’avete fatta male, e sono la stragrande maggioranza.

 

Siccome oltre che un noto tuttologo sono, o meglio ero,  anche un professionista del ramo non potevo esimermi dal dire la mia conscio anche del fatto che vi risulterò probabilmente antipatico, sono infatti da sempre convinto che si voglia investire il complesso sistema, che oggi chiamano protezione civile, di certezze e di efficienza che non le possono appartenere.

 

Cercherò di spiegarmi meglio: anzitutto poche parole sulle previsioni meteo, strumenti utilissimi ma che non possono fornire certezze ma solo probabilità di evento, probabilità tanto più basse quanto più ristretto è l’aerale e l’intervallo di tempo che ci interessano; nutro con sincerità il massimo rispetto per i meteorologi ma sono convinto che sbaglino su un punto essenziale: quello del ve l’avevamo detto quando ci azzeccano, specie in occasione degli eventi i più tragici; penso che sia questo il modo sbagliato di promuovere la loro pur importantissima funzione infatti statistica vuole, come nel caso dell’ultima nevicata, che molto più spesso non ci azzeccano il che, per chi conosce la materia, è assolutamente normale perché un conto è fare previsioni, già di per se aleatorie, altro conto è farle con altrettanta precisione a livello puntuale.
Ricordando il noto detto che il tacon a l’è pes che ‘l bus leggo nell’articolo che, testuale : “Il problema forse è stato dovuto alla concentrazione in poche ore di una nevicata che, se spalmata in un lasso temporale più ampio, non avrebbe comportato disagi del genere”, Monsieur De La Palisse non avrebbe potuto affermare di meglio, se non ricordo male credo che si chiami intensità quel parametro che a volte compare nelle previsioni precedute da aggettivi come debole, moderata, o forte, forse hanno semplicemente sbagliato aggettivo, e fin qui errore scusabile per i motivi ch ho detto prima, assolutamente inscusabile è invece una simile giustificazione.
Questo modo di fare oltretutto offre un valido alibi a quanti sono, o meglio dovrebbero essere, deputati alla complessa organizzazione per fronteggiare la situazione, emblematico ne è l’esempio di cui stiamo disquisendo, infatti i meteorologi hanno sbagliato, cosa del tutto ripeto normale e statisticamente molto probabile, ma il peggio è che hanno offerto lo spunto agli altri protagonisti di giocare allo scaricabarile dei loro errori, uno degli sport nazionali più praticati; quei tanti che avrebbero dovuto fare, e che hanno fatto forse con troppo ritardo, naturalmente avranno avuto buon gioco a scaricare la responsabilità sui meteorologi, storia vecchia che si ripete, ricordate Roma lo scorso anno?.

 

Non entro nel merito di chi avrebbe dovuto intervenire con più tempestività ma resto sulle generali: il sistema è complesso e le responsabilità del fare cosa, quando, come, e dove sono disperse tra troppo soggetti: Prefetture, Provincie, Comuni, Appaltatori, Forze dell’ordine, Volontari in giallo, e chi più ne ha più ne metta; un simile sistema, pur inevitabile in una società complessa come la nostra, reca infatti un difetto intrinseco che è quello della irresponsabilità diffusa, quando qualcosa va storto tutti gli attori hanno infatti buon gioco a tentare di scaricare le proprie responsabilità su altre spalle, e lo dico con cognizione di causa.

 

 

 

 

 

Nella situation room della nostra Prefettura ricordo come il chi doveva fare cosa, dove, come, e quando, a volte rimbalzava fra quanti stavano comodamente seduti sulle comode poltrone di pelle, bianca se non ricordo male, e se ti capitava di essere l’ultimo della fila eri fottuto: ti giravi e non trovavi nessuno a cui dire quel cosa fare che il tuo vicino ti aveva appena suggerito od ordinato; se tutto andava liscio tutti erano stati bravi efficienti e competenti, se qualcosa andava storto occorreva necessariamente trovare un sedere da arrostire sulla graticola delle polemiche, lo chiamano coordinamento.

 

Non entro neppure nel merito delle giustificazioni che ciascuno accampa in casi come questo: le previsioni sbagliate, la mancanza di fondi, i ritardi nella catena decisionale e compagnia cantando sono storie vecchie trite e ritrite ma tutte però sicuramente giustificabili con validi argomenti: pochi mezzi, pochi denari ( evviva la spending review), pochi uomini, decisioni tardive e informazioni spesso incomplete, e siccome c’è n’è per tutti la responsabilità non è di nessuno, e torniamo così a Giove pluvio!

 

Speriamo che nevichi ancora una neve così sulle piste da sci non si vedeva da qualche anno!

 

Alla prossima

 

Hiselo

 

 

 

 

 

 

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