A proposito dell’articolo di Bruno Spagnoletti…

“Avviso di massima allerta di BCE, UE e OCSE”, che fa l’ennesima litania delle nostre disastrose condizioni di salute, partendo dai moniti “salvifici” della Troika (con l’OCSE al posto dell’FMI), devo esprimere tutta la mia stanchezza e, davvero, depressione nel sentire queste organizzazioni, da sempre fiancheggiatrici di interessi privati, dettare ruolini di marcia per uscire da una crisi di cui esse sono le maggiori responsabili. Finché continueremo ad usare i loro strumenti, fatti di PIL, di debito pubblico e privato, e di tutto un vocabolario tanto astratto quanto fuorviante, non usciremo mai dal pantano. Cosa ne dice Spagnoletti del fatto che, pur suonando incredibile, non sono tanto, o soltanto, gli sperperi -pur deprecabili, beninteso- delle pubbliche amministrazioni a gravare come macigni sulle spalle del numero decrescente dei lavoratori, quanto invece gli interessi su quel debito pubblico che tutti -o quasi- gli economisti al servizio della nomenklatura dipingono come una calamità naturale, inevitabile. Nessuno osa dire che quel debito, in perpetua crescita, altro non è che il risultato del sistema monetario che i traditori al timone di tanti governi passati, di qualsiasi colore, ci hanno calato sulla testa: un sistema che ha ceduto la sovranità monetaria dallo Stato a un clan di affaristi privati, che come tali curano soltanto i propri interessi. E oggi se ne vede appieno la portata. Cosa ne dicono i soloni dell’economia, o meglio della finanza, del fatto che lo Stato italiano sarebbe in avanzo, se quegli interessi non ci fossero; e cioè se lo Stato stampasse la propria moneta, senza dover andare col cappello in mano a chiedere prestiti a speculatori in massima parte stranieri? Cosa ne dicono lorsignori del fatto che negli ultimi 20 anni l’Italia ha pagato di soli interessi l’astronomica cifra di € 1.650 miliardi, e cioè più di € 80 miliardi l’anno? Con quei soldi in più saremmo in queste condizioni, di dover tagliare lo Stato Sociale per tentare (senza riuscirci) di racimolare qualche miliardo per i disoccupati, i precari, gli incapienti e tutti quanti sono scivolati nella povertà negli ultimi anni? Solo su Internet si parla di questa vergogna, mai nei pubblici discorsi dei nostri strapagati politici, mai nei ridicoli talk show. E mai la magistratura indaga su questo alto tradimento degli interessi nazionali a favore di potentati sovranazionali, in quanto “non ne ha competenza”. Ma come, è stata violata la costituzione laddove dice che la sovranità appartiene al popolo, e i suoi rappresentanti (ormai non più tali, in quanto auto-eletti) hanno firmato trattati di capitolazione allo straniero senza neppure informarne gli ex-elettori, se non a effetti prodotti: disoccupazione, caduta produttiva, miseria dilagante. E i tribunali funzionano solo per noi? L’Italia riesce ancora a reggere, a livello privato, soltanto erodendo i risparmi propri o di genitori e antenati. Quando saranno stati tutti espropriati dalla finanza e dalla politica al suo servizio, attraverso tasse, sanzioni, confische, l’obiettivo di una massa di diseredati disposti a tutto sarà stato raggiunto. E a quel punto non avrà più senso parlare di democrazia e di libertà: saremo la nuova Unione Sovietica, uno stato di polizia con milioni di automi telecomandati. E la burocrazia, quel mostro che Renzi giustamente condanna, sarà padrona di ogni nostro atto, soffocandoci sin dalla culla. Perchè, invece di perdersi in calcoli da laboratori universitari, chi predica di economia non mette il dito sulla causa prima della nostra tragica situazione? Perchè si rovina la carriera? Perchè poi la banca non gli concede il mutuo? Perchè trova una barriera di discorsi contro, da parte di chi ha interesse a non modificare l’avvilente status quo, in cui i pochi ricchi diventano sempre più ricchi e i tanti, troppi poveri sempre più poveri, e schiavi? Marco G. Pellifroni

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