A Pietra Ligure nasce la Casa Famigliare

 
A Pietra Ligure nasce
la Casa Famigliare

A Pietra Ligure nasce la Casa Famigliare

A Pietra Ligure nasce la prima casa famigliare. È stata inaugurata, venerdì 10 ottobre,  una struttura che si pone all’avanguardia sul territorio savonese e non solo. Si tratta nello specifico di una casa per persone autosufficienti  -principalmente studiata per anziani – pensata come una nuova via e possibilità di invecchiamento attivo da contrapporre alle classiche case di riposo. L’intento -neanche troppo nascosto da parte degli ideatori e gestori della struttura, la cooperativa sociale AYUS-  è duplice: dare da una parte la possibilità a persone sole o economicamente in difficoltà di usufruire di un servizio dedicato e dall’altra di permettere loro di vivere in condivisione mantenendo in qualche modo l’autonomia. La struttura, infatti,  è dotata di tutti i servizi primari, lavanderia, mensa, pulizie, a cui va aggiunto un servizio di sorveglianza notturna e di infermieristica una volta a settimana. Sono presenti dieci stanze che possono ospitare fino a dieci persone. Ed è il numero ristretto degli inquilini a rimarcare l’impronta e lo spirito famigliare che la cooperativa sociale AYUS vuole dare alla propria struttura. 

«Abbiamo voluto creare qualcosa che fosse diverso dalla classica casa di riposo -sottolinea Alessandra Zucchetta, presidente della cooperativa AYUS e ideatrice del progetto- soprattutto per il carattere famigliare che intendiamo dare. Non un caso che i nostri ospiti abbiano la possibilità di portare con sé un animale da compagnia o coltivare l’orto che metteremo a disposizione. A questo si somma la volontà di creare eventi, gite, escursioni per far sì che si crei un rapporto attivo tra le persone. Ringrazio davvero tutti coloro che in questi anni mi hanno aiutato alla realizzazione di questo progetto».

Questa iniziativa focalizza su quanto sia importante oggi nel mondo cooperativistico saper innovarsi. Esempio appunto della casa famigliare.

«Sono segnali di speranza e innovazione -spiega Riccardo Viaggi, presidente di Confcooperative Imperia e Savona- perché esempi come questo sottolineano la volontà delle cooperative di rilanciarsi e rilanciare il territorio sotto aspetti che non siano solo economico-turistico».

E proprio da una trasformazione dei servizi -che vede la parte turistica sempre più in crisi- passa un nuovo concetto di sociale.

«Siamo attenti a queste nuove realtà perché possono davvero rappresentare l’avvenire -afferma Claudia Regina, presidente Federsolidarietà Imperia-Savona- sotto l’aspetto sociale e solidale. C’è un gran bisogno di strutture come queste e la casa famigliare rappresenta il modello futuro per tutto il territorio».

Intanto, nonostante abbia inaugurato solo oggi, le idee sul futuro non sembrano certo mancare. La volontà è quello di chiedere un ampliamento per poter creare altri spazi in comune, costruire un ascensore esterno e realizzare un orto. E anche se ad oggi tutto ciò manca, c’è già chi ha deciso di aggiudicarsi una stanza nella struttura. Si tratta di Alba Sommarive, anziana signora che da Albenga ha scelto di venire alla casa famigliare. Non solo per il posto e il bel giardino, ma soprattutto perché qui non sarà sola e avrà a breve dei compagni con cui passare il tempo.

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