La satira/ Belfagor scrive a Calcabrina e Salvo, li difende dagli attacchi di Trucioli

E cosi nacque “Liguria Frittura”

madre della pasticceria nostrana

Melgrati faceva votare Garassini, ma Avogadro remava contro il centro destra

   A cura di Belfagor




Alassio – Vorrei scrivere una letterina, ma non conosco gli indirizzi. Belfagor, i diavolo dei diavoli,  vive all’inferno e, per fortuna, fa a meno dei disservizi postali di “Poste Italiane”, in salsa “destra mia ti riconosco”.

Scrivo dopo aver letto su Trucioli Savonesi (n.194) l’articolaccio, brutto e scemo, sull’esposto per le marachelle attorno a Villa Fiske, già Villa San Giuseppe,  santo patrono degli artigiani. Rispondo all’ignobile autore, tale Luciano… Perdigiorno, per dirgli subito che di queste cose io ed i miei diavolini ci “puliamo il c…”.

Ma chi  si crede di essere, di rappresentare. Come si permette! Io Belfagor ho sempre applaudito quando nel lontano passato i magistrati, non diciamo se uno, due o tre, venivano a cena nella Città del Muretto. Sempre paganti. Attorniati dall’Alassio che conta e nelle occasioni importanti. La magistratura, ad Alassio, è sempre benvenuta.

Può trovare soltanto imprenditori perbene, gente perbene, che non hanno alcun interesse occulto da difendere. Non abbiano timori di compromettersi al tavolo di qualche ristorante. Come tutti sanno, ad Alassio, chi non paga il giusto prezzo, non mangia. E vale per tutti. Mettiamo le cose in chiaro.

Non facciamo insinuazioni sulla sorte degli esposti, che dormono, che si perdono. Giustizia sarà fatta.

Poi per l’articolaccio sugli inventati favoritismi, più spazzatura di cosi, si muore. Teniamo stretti l’amatissimo sindaco che io Belfagor vorrei moltiplicare in tutte le nostre città e paesi. Combattente vero, dal mattino a notte tarda. Contro Albenga, contro Villanova, contro Laigueglia, contro chi dorme sulle panchine, chi fa la pipì nei giardini. Che lista lunga !

Per Villa Fiske, la gente lo sappia, secondo il vangelo del nostro sindaco, abbiamo badato agli interessi dei nostri cittadini, delle classi più deboli e umili.

Anzi, per non sbagliare, tutta la pratica – io Belfagor so come sono andate le cose – l’ho affidata ad un ex “collaboratore” fidato di famiglia, quel benedetto…Salvo….assessore che contrariamente al vero, l’avete promosso architetto. Vi siete perfino inventati che l’architetto, l’avevate visto sui tabelloni elettorali di Alleanza Nazionale, candidato alle provinciali.

Si vergogni l’articolista, tutti con la cenere sul capo voi di Trucioli, non datevi tante arie. Salvo è un’ottima persona, chiedete referenze alla famiglia Melgrati. E poi mi pare che vi siete anche dimenticati dell’opera buona che Salvo non solo ha fatto a “Villa Fiske”, ai padri Oblati  di Milano che devono essere aiutati e non perseguitati..

Proprio voi di Trucioli che scrivete articoli moralisti sul vescovo e sui preti gay, sui parroci polacchi tatuati, sui preti che fanno sauna sulla Costa Azzurra. Salvo, per fortuna che Il Secolo XIX ogni tanto si ricorda di me, ha comprato anche quei “miseri” box dell’operazione Grand Hotel.  Tanto casino, per nulla. Lui è sempre “uscito” al momento di votare. Si fa cosi?  Un assessore non dovrebbe comprare pochi box, al giusto prezzo?

Io Belfagor solennemente dico che mai tanta gente, ad Alassio, si è emancipata economicamente, dopo la morte della democrazia cristiana e del partito socialista. Il “mattone” fa soltanto bene, cura, ogni tanto ingrassa. Lava, lava. Soldi puliti, pulitissimi.

Vorrei scrivere una lettera a tale Calcabrina…non mi interessa da dove arriva, se ha fatto fortuna in Riviera…ha fatto benissimo; io al posto del sindaco gli avrei riservato un monumento, la cittadinanza onoraria, con la somma onorificenza riservata ai cittadini illustri…

Soltanto un bravo imprenditore poteva fare “omaggio” ad Alassio della trasformazione di Villa San Giuseppe, da vecchio e malandato convento di preghiera in bellissimi alloggi per clientela esclusiva. Se non si investe ad Alassio, volete mica investire a Cannes?

Bravo Calcabrina, sono un tifoso; io Belfagor, io e lei, grati a Salvo. Senza il suo impegno, senza la sua lungimiranza, senza la sua trattazione politica saremmo ancora li a discutere con comunistacci che non ne volevano sapere della trasformazione.  Vogliono lasciare i conventi per fregarci. Facciano tutti gli esposti che vogliono! Buffonate.

E poi che dire di quello scatenato di avvocato Alessandro Garassini, che ingrato per l’appoggio che in campagna elettorale, alle provinciali, aveva ricevuto da Melgrati, si permette di fare il “battitore libero”. Campagne moralizzatrici, scrivere “opinioni” su quotidiani e blog. Fa il “paladino” del Santa Corona indipendente.

Ad Alassio, lo sappia Garassini, siamo un popolo di lavoratori onesti, con qualche santo e la “questione morale alassina” è la più grossa balla che si possa inventare. Anzi, sappia che non interessa a nessuno. Non ha ancora capito, il Garassini, che chi comanda non è la “morale”, semmai l’“immoralità” di chi scrive gli articoli su Trucioli.

Comunque a zittire l’ex presidente di Provincia, democristiano, ora Udc, che voleva fare il furbo con gli amici dei Padri oblati (ha persino revocato la sua stessa firma), ci penso io. Non gli daremo più un incarico professionale, neanche se si mette in ginocchio. Cosi impara a non rispettare gli affari puliti e gli amici degli amici. 


Roberto Avogadro

A proposito, caro Calcabrina. Visto che si è comportato bene,  se lo dice uno come Belfagor c’è da credere, propongo l’acquisto e la valorizzazione (se siamo ancora in tempo) della cosiddetta “Villa Vanda Osiris”; è in pieno centro, che tristezza vederla abbandonata. Un’occasione favolosa, non se la lasci scappare. Oppure, dia un’occhiata benevola e metta ordine - se conosce il proprietario  – a quell’altra villa, villone, detta il “battistero”. Domina il centro. Posizione impagabile.

Trovo io qualcuno disposto ad anticipare i soldi ed è fatta.

E’ vero, quei di Trucioli, avevano previsto che nel pollaio alassino c’erano due galli e si sarebbero beccati in eterno. Verissimo, vi regalo un articolo del 13 aprile 2000 del Secolo XIX.

Melgrati ha ragione. Avogadro non è più alassino, se ne stia a Montalcino, qui nessuno lo rimpiange, neanche quei della Lega Nord. Parola di un sindaco.

Mi ero dimenticato la trasformazione di quell’ex Hotel Augustus; chi sarà stato il benefattore? Stai a vedere che hanno chiesto altri sacrifici a Calcabrina.

Sempre lui.

Per ora, lettori di Trucioli, vi saluto di cuore, anzi mi raccomando tenete a bada quel che raccoglieva firme antivucumprà, tale Fabio Lucchini, vicepresidente…bastonato a dovere dai miei amici: Melgrati e Socco.

La sapete l’ultima? Si dice in giro che Lucchini alle prossime elezioni vuol fare una lista e presentarsi sindaco, senza chiedere il permesso. Ha perso la testa e scherza col fuoco. E poi chi lo conosce? Al massimo, possiamo fargli parlare da… Salvo.

Consigli utili per gli acquisti, del genere come comportarsi con le banche, con i fornitori, come entrare nei salotti buoni.

Infine, se avete bisogno di testimoni – caro Avogadro, su Totò Curtis, hai torto marcio – io Belfagor vi affido a Carraio Barbero, Piero Rocca e Luca Villani.

Qui o si fa la casa del “Popolo della Libertà”, o si salta dalla finestra.

Ultima raccomandazione importante: diffidate sempre di quel giornalista “alto”, laureato, una figlia avvocato, mi pare si chiami Daniele La Corte. Non ha ancora capito che lui, ad Alassio, non potrà mai regnare. Non ha il passaporto degli imperiesi. I fratelli imperiesi.

Belfagor