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Tutti i progetti, comprese le
villette destinate ai “ricchi” dipendenti della Piaggio
L’euforia dei Golf
e il futuro dell’agricoltura Villanova e
Ortovero fanno a gara. Pensano a migliaia di senza casa e agli affitti
proibitivi della Riviera. Ma anche a nuovi alberghi con un futuro
garantito
di
Belfagor |
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Villanova d’Albenga
-
<Cercasi urgentemente cittadini benestanti, immobiliaristi, titolari di
giornali telematici con l’hobby degli affari, giornalisti sensibili alla
propaganda stile regime con “annunci-spot”, pubblicisti che hanno avuto
rapporti economici, quasi a libro paga, con enti ed associazioni locali,
aspiranti al neo club la “Casta dell’entroterra”…>. Io Belfagor, diavolo dei diavoli, mi scompiscio quando leggo che la crisi incombe, diventeremo tutti più poveri, le banche non finanziano e hanno chiuso i rubinetti del credito, lo spettro dei vampiri si aggira incombente. Mi cascano i pantaloni dalle risate quando leggo
sul Secolo XIX del 30
luglio 2008, il
servizio titolato
“L’euforia edilizia è finita, il
futuro è nell’agricoltura, lo dice l’architetto Ugo Baldini incaricato
con lo studio Caire di redigere il nuovo piano urbanistico di Albenga”. |
A Villanova e Ortovero, con le rispettive amministrazioni comunali, non sanno più come sfuggire all’assalto di chi vuole investire soldi, tantissimi soldi, in meravigliose operazioni golfistiche, club house, residenze, servizi, residence, alberghi. Altro che crisi del credito! Quegli alberghi tradizionali che in Riviera chiudono e, peggio ancora, nessuno vuole rischiare in nuove avventure. Al mare è crisi alberghiera nera, nell’entroterra i nostri illuminati prevedono che ci sarà un’occupazione di camere tale da assicurare un ottimo ritorno all’investimento. Arriveranno i russi, gli indiani, i cinesi, i coreani. Ecco spiegata la corsa ai nuovi alberghi. La cementificazione ha distrutto la vivibilità della Riviera, con un’impressionante concentramento (primi in Italia) di monolocali, bilocali, seconde case vuote per 11 mesi all’anno? Hanno fatto il “miracolo” dei fine settimana affollati, con ore di coda all’arrivo e al rientro, per la gioia dei “forzati”? Tutto vero, verificabile, persino i giornali ogni tanto lo raccontano. Che c’è di male! Ma i nostri saggi e previdenti amministratori dell’entroterra albenganese non sembrano avere dubbi: con l’arrivo della Piaggio e dei suoi 800 dipendenti, a Villanova non sarebbe male avere un po’ di case di residenza sul mercato, a pochi minuti dal nuovo stabilimento. Ha dimenticato di aggiungere… dal nuovo aeroporto che finalmente privatizzato, modificato nella pista, potrà risolvere una volta per sempre quei problemi che provetti piloti hanno sempre segnalato, lamentato. (“La pista non è idonea per i velivoli….”. “La sua posizione crearà sempre problemi…”). Non ci sono dubbi che la proposta “megafonata” sia corredata, per essere seria e credibile, da uno studio rigoroso. Il responso: sarebbero qualche centinaio i dipendenti Piaggio interessati e pronti a comprare casa. Solitamente sono tutta gente con un reddito più o meno analogo a quello dei nostri parlamentari che, a tutti è noto, sono i più pagati ed i più privilegiati d’Europa. |
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E più di una volta, in tempi di grandi sacrifici per milioni di famiglie, hanno chiesto di potersi ridurre lo stipendio. Niente da fare, i capi Berlusconi, Scajola, non vogliono. Temono l’alternativa a fare cassa con le “bustarelle”. Visto che ora l’Italia è ai primi posti nel mondo per i successi nella lotta alla corruzione. In prima fila nell’avere persino un infiltrato di camorra, sottosegretario di un ministero importante, da anni indicato in rapporti giudiziari come esponente “organico” alla mafia organizzata. Non solo, tutti sappiamo ed io Belfagor lo certifico su carta bollata, che l’edilizia non è simile al business delle discariche, degli appalti, delle forniture ospedaliere; l’edilizia è blindatissima contro la piaga della corruzione. Dove cresce il cemento, non cresce né malaffare, né evasione, né denaro sporco. Tutto provato! |
Già, se l’euforia da cemento è finita, assicura un tecnico di valore, se nel futuro torna l’agricoltura, non ci saranno più terreni incolti ed abbandonati. Perché i nostri “sindaci-golf” vogliono sacrificarsi per donare alle future generazioni solo poche briciole di cemento & mattone? Sono primi cittadini lungimiranti, con una linea rossa con i miliardari americani che hanno iniziato a coprire di terra i lastrici solari dei loro mega-appartamenti e realizzato piccoli orti. Ecco come assicurare un futuro all’agricoltura della piana. Agricoltura agonizzante, nonostante i tromboni. A proposito non era ancora accaduto e, tutti tacciano; che dire di quell’azienda di 25.670 metri quadrati, 15 mila coperti da serre, messa all’asta dal tribunale di Savona a causa dei debiti del proprietario-agricoltore? Ad Ortovero si fregiavano di essere la “terra delle pesche”, con tanto di sagra? Ecco che sono rimasti in 2-3 ad avere gli ultimi “pescheti”. A Pogli “terra delle rose”, con tanto di sagra, ecco che a produrle sono in uno/due. Villanova, “terra delle villette” spedite in tutta Europa? Finalmente si sono estinte. Nessun problema! Alle future generazioni i nostri valorosi regaleranno campi da golf e la benemerita ditta Icose (già nota ai tempi di Teardo per aver dovuto sborsare…) è dispostissima a sacrificarsi, comprare terreni agricoli, “miracolare” le generazioni in avvenire che non dovranno più piegare la schiena nei terreni, né preoccuparsi della mancanza cronica di una efficace sistema di vendita dei prodotti. Il golf spazzerà via tutte le ansie. Figli, nipoti, troveranno lavoro, o forse potranno vivere di rendita. L’agricoltura è superata, compriamo nei supermercati i prodotti agricoli della Germania, dell’Olanda dove prima eravamo leader nelle esportazioni. Nessuno più di Belfagor può essere grato alle illuminate intelligenze di chi amministra la piana e nutre dubbi su quell’architetto futurista in agricoltura, che già pronostica un’inversione di tendenza rispetto ad altre parti d’Italia. Motivo? <Qui – ha dichiarato Baldini - l’agricoltura è viva, prospera e capace di essere trainante>. Si vede, è uno che vive a contatto con quel mondo. Lo conosce, sa tutto dei problemi. Ha parlato con le persone giuste, non con quelle sbagliate. Nell’entroterra ingauno il primo progetto, con studio di fattibilità presentato in Regione (architetto Gorgoni) prevedeva come si legge nell’illustrazione (vedi…) residenze per 77 mila mc, servizi per 3 mila, residenze turistico ricettive per 15 mila mc., alberghi tradizionali per 9.500 mc. La realizzazione, attesa da anni, della riserva naturalistica protetta Sic. |
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Due nuovi circuiti golfistici. Il primo da 18 buche, un’estensione di 860 mila mq. Il Secondo a 9 buche, su 350 mila mq. Tenendo conto di Garlenda e Ortovero il circuito, unico a livello nazionale, dice il depliant, disporrà di 63 buche. Questo è realismo, guardare avanti con la certezza del domani. Niente cortine fumogene. Quell’area di 70 ettari, annunciata alla vigilia di Natale, dal Secolo XIX, con tanto di progetto, è la pronta risposta al primo vero, rilancio dell’agricoltura. Un’area che abbraccia le due sponde dell’Arroscia, con sviluppo prevalente sulla sponda destra. Con 30 mila metri quadrati di fabbricati. Quasi tutte ville unifamiliari, ma la Icose pensa che il mercato sia più accessibile se si costruiscono piccole palazzine. Insomma, al mare abbiamo costruito migliaia di alloggi, ma restano migliaia i senza casa in difficoltà. Giovani coppie ed anziani. Molti hanno già scelto l’entroterra |
Che c’è di meglio in campo sociale che prevedere per costoro (l’anello debole della catena) di potersi insediare, crescere i loro figli, nelle oasi del golf? Questa è la vera politica di sinistra, o comunque vicina ai valori cristiani. Democristiani. Non preoccuparsi dei ricchi, ma dei poveri. Con la benedizione del vescovo. E “dulcis in
fundo”, domenica 8 marzo, IL Secolo XIX ci ha deliziato di un
articolo dal titolo “Villanova
pensa ad un golf bis, sarà un campo scuola con 18 buche”. Peccato
che non ci sia una riga per spiegare l’evidente contraddizione con tutti
gli articoli precedenti. Non spieghi nulla degli eventi successivi. Già,
i lettori sono ammaestrati. Devono sapere, capire, leggere tra le righe.
Cioè è scritto:
<Si tratta di un’operazione
appetibile anche sotto l’aspetto immobiliare>. Sarebbe una disfatta, se la benedizione cementizia di seconde case dopo averci regalato un fiorente turismo al mare, non promuovesse lo sviluppo turistico nella piana a monte. Unica piana della Regione, con quella di Sarzana nelle spezzino. I terreni, al di là delle rosee previsioni del mio amico Baldini, potranno esser sfruttati come agricoli tra qualche secolo. C’è sempre tempo! Infine una bella notizia, vera, non da Belfagor. La Stampa del 13 marzo ha annunciato che il Consiglio dell’Ava (società pubblico-privata che gestisce l’aeroporto) ha deliberato di convocare per giovedì 23 aprile l’assemblea dei soci per compiere l’ultimo passo della privatizzazione. Il presidente Pietro Balestra ha aggiunto: <La procedura per il passaggio ai privati potrebbe concludersi entro il mese di luglio>. Interessato alla privatizzazione, con un pacchetto di maggioranza, il solidissimo gruppo Orsero-Bassani. Pietro Balestra ha messo in guardia tutti coloro che stanno seminando notizie <avventate sul futuro del Panero, notizie che costituiscono un veleno per l’aeroporto, poiché informazioni sbagliate seminano allarmismo, incertezza e sono nocive allo sviluppo aeroportuale e turistico della Riviera>. Si, proprio cosi. Turistico. Dato che
Balestra è un esperto di
turismo aeroportuale, molti alberghi senza lo scalo non potrebbero
sopravvivere. Il rilancio turistico ed alberghiero, ormai dietro
l’angolo, passerà proprio da
Villanova, dal suo moderno scalo. Parola di
Balestra che
risponde alle panzane (?) dell’illustre amico architetto
Baldini e annesso studio
Caire. Tu parli della morte
dell’edilizia e del rifiorire dell’agricoltura, noi siamo più realisti.
Ci accontentiamo dell’orticello vicino casa.
Belfagor
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