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La motivazione della sentenza nella lite tra Comune e due dipendenti

Causa persa, paghi il direttore generale!

Ma a Noli paga “pantalone”

Il tribunale, sezione Lavoro, parla di grossolano errore e condanna alle spese 


di Carlo Gambetta




Carlo Gambetta

Noli- Ho avuto occasione di leggere la motivazione della sentenza in merito alla causa tra due dipendenti del Comune di Noli ed il Comune stesso.

Con grande sorpresa, la causa persa “in toto” dal Comune davanti alla sezione Lavoro del tribunale di Savona, è scaturita dal fatto che il segretario comunale di Noli, con la qualifica di direttore generale, titolare di posizione apicale ed organizzativa, abbia commesso un grossolano errore di procedura. Con conseguenze rilevanti.

Errore che ha  comportato, di fatto, l’illegittimità del procedimento disciplinare. Da qui è scaturita la sentenza di condanna al risarcimento delle spese processuali, oltre, pare ovvio, al risarcimento a favore delle due impiegate ricorrenti.

Un errore costato alle casse comunali una cifra che, seppur già richiesta e quantificata, non è stata resa nota dal sindaco, al quale mi ero permesso di chiederlo attraverso Trucioli Savonesi. I cittadini nolesi, i contribuenti hanno diritto di saperlo, oppure in ossequio alla burocrazia becera e alla non trasparenza devono fare la trafila di domande e atti scritti?

Si prova, per caso, un piccolo senso di vergogna, da parte dei nostri amministratori pubblici, a rivelare in tempi di crisi nera per molte famiglie, quello che continuo a definire sperpero di denaro pubblico? Assenza di autotutela dell’interesse pubblico?

L’errore, che è umanamente comprensibile, un professionista serio, con ruoli di massima responsabilità, lo dovrebbe risarcire di persona. Nessuno attribuisce un dolo, ma appare evidente dalla lettura della sentenza di condanna una “scivolata”, uno “svarione” personale che non dovrebbe pesare sulle spalle dei nolesi, bensì di chi ha sbagliato, seppure in buona fede.

Mi permetto sommessamente di aggiungere che non siamo di fronte ad un pubblico dipendente che percepisce uno stipendio da non riuscire ad arrivare a fine mese. Oltre a sostanziosi emolumenti come da contratto di categoria, l’alto funzionario statale, sempre legittimamente, riceve dal Comune degli extra-incentivi (premi) sotto varie voci in busta paga. Compresa la professionalità.

Signor sindaco, signori assessori, signori consiglieri, è pretendere troppo? Non sempre il silenzio è sinonimo di saggezza.

Carlo Gambetta