Dopo la morte, la vita pubblica del chirurgo con inediti atti ufficiali e giornali

Spotorno, “in croce” da vivo

Parla la sentenza, nomi e cognomi

L’ultimo attacco fino a due anni fa, ma nessuno lo difese. Oggi “piangono”…


Lorenzo Spotorno

Pietra Ligure – Il copione come previsto. Dopo l’articolo su Uomini Liberi, il giorno dopo la morte di Lorenzo Spotorno (vedi….); dopo la folla, il cordoglio, la “parata” ai funerali, eccoci al racconto, meglio la documentazione storica di questa figura senza pari non solo in terra savonese, ligure, italiana. Personaggio conosciuto in tutto il mondo, nell’ambiente medico. Fino all’Australia, all’India, alla Cina, solo per citarne alcune nazioni lontane.

I giornali hanno mantenuto l’impegno, ignorare il passato. A quella lunga “persecuzione” che portò Lorenzo Spotorno, nel pieno della sua attività ed ascesa professionale (a 58 anni) sulle prime pagine, per indagini ed arresti, oggi hanno dedicato due righe.

Per dire soltanto che alla fine fu assolto con formula piena, dalla ridda di accuse, conseguenti alle “chilometriche” liste d’attesa di pazienti che volevano essere operati al Santa Corona. I retroscena e i protagonisti di quelle vicende, dimenticati, ignorati. Che serve rinvangare? Nulla da dire se la giustizia avesse accertato che Spotorno si era macchiato di reati, illeciti, infangato con prove e venuto meno ai suoi doveri. Con la morte infierire, al di là del dovere di cronaca che dovrebbe essere comunque rispettato, sarebbe apparso di cattivo gusto. Invece… Ci troviamo di fronte a ben altra realtà. Al passato di un uomo che dopo quanto accaduto sul fronte giudiziario, dell’immagine, un dramma umano, non era riuscito ad rimarginare la ferita. Nulla sappiamo sulla causa-effetto di quei giorni, quei mesi terribili, sulla successiva malattia che ha finito per “annientarlo”. Lui così forte, instancabile, pieno di idee e di progetti per il futuro. Chi gli era rimasto vicino, chi ascoltava i suoi sfoghi, la sua rabbia, non può dimenticare, ignorare, la “vittima Spotorno”.




Alcune immagini del funerale
da La Stampa

Troppo comodo lavarsi la coscienza, chiudere il “caso” con titoloni roboanti, articoli “beatificanti”, i giorni del lutto e del ricordo. Ricostruire le sue glorie. Non è rispetto alla coerenza, della verità, del dovere di cronaca, nel bene e nel male.

Soltanto nel novembre 2006, gli ultimi articoli (ne pubblichiamo uno a caso vedi in alto…, su La Stampa). Un titolo tranciante, significativo: <Lorenzo Spotorno “bocciato” dal Tar>. Sommario: <Revocato l’incarico di creare il polo d’eccellenza negli interventi all’anca a Sanremo>.  E negli stessi giorni una serie di altri articoli, sui giornali liguri, in merito alle “consulenze di Spotorno”, della sua equipe, agli importi pagati dalle Asl. Con illazioni a piene mani  su possibili intrighi. Annunci di nuove indagini, di interrogazioni in Regione.

Come nulla fosse, si tace, non si ricorda. Ma in che mondo viviamo! Cose da pazzi!

Un altro colpo dopo le clamorose e dolorose vicissitudini degli anni ’90. Una ripresa di attacchi in grande stile (titoli a tutta pagina) lo fece ripiombare nel periodo più buio della vita. Una mattina, nel suo studio della Casa di Cura San Michele, di Albenga, commentò quella che sembrava annunciarsi come il ritorno alla tempesta, con queste parole: <Non so proprio cosa vogliono da me, ho continuato ad impegnarmi per una causa (le consulenze in provincia di Imperia ndr) di cui potevo benissimo fare a meno; mi avrebbe reso molto di più coltivare solo la professione nel campo privato. Invece continuano ad accanirsi…Sono venuti a cercarmi, a chiedere aiuto. Oggi devo leggere…>.

Nelle prossime puntate pubblicheremo altri interventi di Lorenzo Spotorno per colmare i facili vuoti di memoria di questa strana società mediatica. Per descrivere cosa ha rappresentato il medico in quell’attività culminata nella costituzione del Gruppo di Chirurgia Protesica “L. Spotorno” di Pietra Ligure, nelle diramazioni di Albenga, Brescia, Roma.

Ricostruendo gli atti processuali, i lettori di Trucioli Savonesi potranno farsi un’idea della “via crucis” subita da colui che veniva definito il “mago dell’anca” e che in più occasioni si disse <stanco ed al punto di lasciare l’ospedale, per ribellarsi alle continue insinuazioni>.

Un percorso tormentato. Per questa prima puntata, lasciamo la parola alle dieci pagine della sentenza che lo mandò assolto al termine  di una tempesta giudiziaria che sconvolse la vita dell’imputato Spotorno quando era il chirurgo più tassato d’Italia.

Sentenza di cui i giornali diedero conto, ma che per la prima volta viene pubblicata nella sua interezza, come è stata scritta dal giudice estensore del tribunale di Savona, Gianfranco Arnaud.  Contiene i nomi di chi accusava e chi lo scagionava. Fatti e circostanze che portarono all’emissione dell’ordine di carcerazione nel marzo del 1995, su richiesta del Pubblico ministero datata 11 febbraio 1995.

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