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La satira/ Dall’inferno uno scatenato satana parla con Alessandra Costante…

Io Belfagor, “amico” di Oliva e Falciani

<O si fa la pace o si muore, dal ridere>

Chi sono i protagonisti che neppure per San Valentino vogliono “baciarsi”

 

di Belfagor (junior?)

 


Graziano Falciani

Genova – Io Belfagor “junior”, dopo che le sezioni unite di Cassazione, mi hanno interdetto il titolo nobiliare di “senior”, proclamo eletto consigliere regionale il qui presente geometra Graziano Falciani, nato ad Altare, il 19 luglio 1936, residente in Bormida, dove era stato promosso sindaco per due legislature. Il Falciani è chiamato, in via del tutto eccezionale, a sostituire l’eletto <dott. Pietro Oliva…>.

Io Belfagor, profondo adulatore dello “Stato di diritto”, sono costretto ad emettere questa diavoleria malgrado il Pietro Oliva, sia stato votato da 4.180 cittadini, seguito  a ruota dal dottor, vero medico, Angelo Barbero con 4.084 voti ed dal terzo incomodo Graziano Falciani, “baciato”  solo da 764 cittadini

Il presente Falciani si sta facendo assistere da un avvocato-rompiballe, detto schiacciasassi-bulldozer, che risponde al nome di Riccardo Volanti, con studio legale ad Albenga. Pare sia consigliere comunale nella “Contea” di Zuccarello e fosse, un tempo, buon amico (tessere e voti)  del Barbero. Ed abbia fatto il praticante presso lo studio del compianto Francesco Di Nitto, per anni presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati della provincia di Savona.

Io Belfagor per sventare il disegno diabolico di Graziano Falciani ho messo in campo una mia “protetta”, non una diavola perché nel mio regno c’è solo posto per i maschi. Risponde al nome di Alessandra Costante.  Col caro papà che ci ha lasciato, eravamo in una “gran loggia”, poi sede del night club “Osbruma” di Boissano. Lui fu anche “maestro venerabile”, io un povero tappino non mi volevano neppure come vice e cosi riempivo il bicchiere alle entreneuse, con l’aiuto del collega “Bruno”, al secolo “Balbo”.

Ebbene, la batteria anti Falciani è finalmente entrata in azione. Leggete l’orribile vademecum: <Falciani, firmatario di esposti, diffide, ricorsi>, il tutto soltanto per togliere di mezzo quel compagnone di partito in Forza Italia che risponde al nome di Oliva e che il tribunale civile di Genova ha dichiarato decaduto dalla carica di consigliere regionale (ineleggibile ed incompatibile) e senza alcuna pietà misericordiosa, condannato persino al pagamento di 8 mila euro di spese processuali varie.

Una vergogna? Intanto – come ha giustamente scritto Uomini Liberi, altro rompiballe per eccellenza della famiglia  del marchese Antonio Signorile – la sentenza non è immediatamente esecutiva. Anzi, con il mio aiuto stiamo raccogliendo,  a destra e a sinistra, tante buone anime. Pronti a disseminare di trappole la strada di accesso a Falciani nell’aula consiliare.


Pietro Oliva

Io Belfagor, junior, annuncio e prevedo, senza la minima vergogna, che il geometra Graziano Falciani non avrà mai l’onore di sedere sulla poltrona occupata, con tanto di plebiscito popolare e consiliare, da Pietro Oliva, che non era neppure entusiasta di trasferirsi in Regione. E’ assessore al Bilancio del Comune di Loano, ha appena concluso in quel di Verzi, anni di lavori e sacrifici, per mettere all’onore del mondo un’azienda agricola modello, con annesso “agriturismo” a cinque stelle. Con tanto buon olio vergine, buon vino nostralino. Scavi, muri in pietra, piantagione, il tutto “benedetto” anche dai Finanziamenti della Comunità Europea, sotto il vigile controllo della Regione stessa.

Arriva quel “maledetto” Falciani – si ormai lo vedo all’inferno, iniziando dalle forche – che vuole usurpare il posto al cavalier Oliva

Mi hanno messo sotto il naso la sentenza del 9 febbraio 2009 del tribunale civile di Genova.

 Belfagor, intanto, non la riconosce. Contrariamente ad Alessandra Costante non chiama neppure in aiuto, in soccorso, quel tale Lorenzo Basso che dice di <voler seguire l’evolversi della vicenda, attendere la conclusione e prendere una decisione in merito>.

Io satanaccio sono il vero ammiratore di Berlusconi-kaiser, non ho bisogno di chiedere e stimolare il consiglio regionale, presieduto da Giacomo Ronzitti, per dar manforte all’Oliva.

Siamo agli “stimoli”. Agli “avvisi”.

Ma non si azzardi quel varbormidese “sconosciuto” ad insistere, sgomitare. Ho già diffuso il passaparola: all’avvocato Riccardo Volanti sarà “interdetto fino a pentimento avvenuto e lettera di scuse” di assistere un qualsiasi cittadino del Popolo della Libertà.

L'avvocato Riccardo Volanti

E se non la smette, abbiamo pronti i soldati semplici per dare avvio ad una serie di ricorsi elettorali. A sventare qualsiasi tentativo di notifica da parte della Regione al <qui assistito consigliere Oliva>.

Possibile che vogliano far rispettare, proprio in Liguria, una giurisprudenza delle sezioni unite della Cassazione che stabilisce precise norme interpretative sull’ineleggibilità dei consiglieri regionali che al momento di accettare la candidatura ricoprono cariche in determinati enti, a prevalente capitale pubblico, acquisendo la parificazione con il ruolo del “dirigente”?

Io Belfagor junior ho molto bene in mente che la Filse regionale (di cui Oliva era consigliere e tra l’altro, neppure presente alle riunioni) tra il 2002 ed il 2005 ha distribuito (non in beneficenza) 680 milioni di euro. Ma con quale scienza perpetua si può insinuare che il benedetto Pietro Oliva ci abbia messo lo zampino, nonostante l’assenza certificata? La legge non ne tiene conto? Viviamo in uno stato di diritto? Bisogna rispettare le sentenze e la legge?

Per me Oliva non si deve muovere, il consiglio regionale deve sparare tutte le cartucce possibili ed immaginabili. Destra, sinistra, centro devono coalizzarsi. Tra l’altro, ci sono dei bei soldini in ballo, un 9 mila euro al mese (18 milioni delle vecchie lire) che io Belfagor concedo in caso di comprovata esperienza manageriale ai miei “diavoletti”.

La coppia Falciani-Volanti, voli pure alto o basso, abbiamo già annunciato con Alessandra che ,<per affinità>, caschi Sansone ed i filistei. Con richieste danni, per cominciare. Persino pronti, se il caso, a “grattare il sederino” al potente assessore Claudio Montaldo verso il quale, cosa stranissima e che io Belfagor prometto di non lasciar passare liscia, nessuno ha impugnato la delibera di convalida nei trenta giorni previsti dalla legge elettorale. Non fa niente. Troverò il sistema per “sistemare” anche lui.

L’amico di merende  Pietro Oliva lo dichiaro sotto mia l’alta protezione, guai a chi tocca la sua poltrona. Farà la fine del topo, anche sui giornali “indipendenti”.

 

Belfagor junior