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Un viaggio, documentato, su 10 anni di  (in)“glorioso” rilancio occupazionale

<Il mio lavoro sicuro?>

Corsi e aggiornamento professionale

L’Unione Industriali ha reso noto statistiche, non bilanci. Altrove nulla è noto

di Luciano Corrado 



Savona –  A volte basta cambiare  le lenti degli occhiali  perché lo stesso “libro” racconti una storia diversa. Se sei un personaggio potente, tutti si calano le “braghe”. Se sei figlio di papà, un posto in banca, in un ente, in un’azienda pubblica e privata lo trovi, a prescindere da meritocrazia e professionalità. Se sei tra i “fedelissimi” e possiedi un’attività grande o piccola, non avrai problemi di linee di credito, non ti presseranno per aver sforato il fido.

Se fai parte della folta categoria dei figli del “signor Nessuno” dovrai fare tanta gavetta, senza certezze e senza prospettive che ti diano serenità.

Ti aspettano corsi di aggiornamento professionale, corsi di formazione. Ti diranno che sono indispensabili per accedere ad un posto di lavoro. Parenti lontani dei più blasonati “master”, ma (per i “corsi”) non devi tirare fuori soldi. Tutto gratuito. Ci pensano la comunità Europea, lo Stato, la Regione, la Provincia.

Nessuno dovrà rendere conto dei soldi pubblici “investiti”, Rivelare il numero dei posti di lavoro, precari  o meno, creati. Fare dei rapporti matematici, statistici, di bilancio.

Negli ultimi dieci anni a quanto ammonta la spesa pubblica per la formazione e l’aggiornamento professionale in provincia di Savona? Chi sono gli “insegnanti” che hanno percepito emolumenti? Chi ha gestito ed in quale proporzione nel mondo delle aziende, sindacale, associativo, delle cooperative, questa “grande torta”.

In Calabria, tanto per fare un esempio, una delle più dirompenti inchieste giudiziarie della storia italiana, ha accertato lotte di mafia e di potere per un business da decine di milioni di euro, rigorosamente veicolati da gruppi affaristici, trasversali (‘ndrangheta, massoneria deviata, Opus Dei, politica, sindacati, personaggi in odore di malaffare).

Nessuno può affermare che in Provincia di Savona il “business”- questo è diventato -  della formazione ed aggiornamento professionale sia interessato da zone grigie, dell’illegalità. Non sappiamo neppure, salvo uno o due casi, quali i risultati di accertamenti. Indagini relative a… In consiglio provinciale, non molti anni fa, c’era stato qualche scambio di battute al “veleno”. E che battute! Poi silenzio.

Non sappiamo, non sono mai stati resi noti, a quanto ammontino, in provincia di Savona, nell’arco degli anni, i quattrini pubblici investiti. Quanti posti di lavoro hanno creato, nei diversi comparti. A tempo determinato ed indeterminato. Precari o meno.

Soldi pubblici, dei contribuenti - di chi evade o è  meno fortunato, paga fino all’ultimo centesimo - per i quali non si chiede il resoconto. O perlomeno i cittadini non lo conoscono. Copia perfetta della “normalizzazione” in un Paese dove avanza paurosamente corruzione, evasione fiscale (chi non riesce ad evadere è considerato il più scemo), cresce e si alimenta la disgregazione sociale, dei valori, delle tradizioni. Lo confermano statistiche mondiali.


Bracco
Trogu

Garassini

Chiarenza
Non fa dunque notizia, non fa scandalo  (agli scandali, ai parlamentari condannati, colpiti da richieste di arresto, si è fatto l’abitudine, come alle quattro regioni italiane, uniche nell’Europa Unita, dove comandano i mafiosi e la loro “legge” è di gran lunga più temuta di quella dello Stato), che nessuno sia in grado di documentare l’ammontare, il fiume di denaro, destinato alla “formazione e aggiornamento”. E soprattutto in che misura siano strumenti di crescita economica, sociale, a tutela del bene primario che è il lavoro

QUEI  SINGOLARI CORSI IN PROVINCIA

Sfogliamo a caso un “organo di stampa” ufficiale.   Il mensile “Savona Provincia” del gennaio 1999. Direttore editoriale era allora il presidente Alessandro Garassini, direttore responsabile Enrica Brocardo. Il Comitato di garanzia era composto da Livio Bracco, Luciano Chiarenza, Marco Melgrati, Massimo Trogu. Il titolo a tutta pagina 3: <La formazione professionale indispensabile per lo sviluppo. Definita una strategia contro la disoccupazione>.

Alcune righe di spiegazioni: <Programmare e finanziare la formazione significa creare una rete di relazioni tra soggetti istituzionali, enti locali, aziende private e pubbliche, consorzi, cooperative, sindacati, associazioni di categoria, associazioni no profit, centri di formazione per interventi davvero rispondenti alle effettive realtà…si sfruttano al meglio i fondi strutturati europei (quelli stessi che hanno creato il terremo De Magistris in Calabria)…il “sistema formazione” è indispensabile  anche alle microeconomie come quella della piccola ristorazione, delle imprese artigiane, di produzione a conduzione famigliare, nell’offerta e nella qualità turistica, con una riqualificazione capace di trasformare in pochi anni il turismo savonese in una formidabile macchina di benessere collettivo…aiutare soprattutto i giovani ad entrare ni sintonia con i mutamenti del sistema occupazionale che impongono soprattutto qualità…trovare nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato e chi è già occupato tenersi aggiornato e rimanere saldamente nel circuito produttivo>.

QUEI DISOCCUPATI  SUPER “ESPERTI

Nella stessa pagina la notizia dell’avvio, il 12 febbraio del 1999, di corsi di formazione. Corsi gratuiti, accessibili con “prove attitudinali”.

Ecco le offerte per disoccupati.

1)    In collaborazione con Isforcoop, corso per 15 giovani  con meno di 27 anni in possesso di diploma di laurea per la formazione di una figura professionale <in grado di attuare nuove idee e soluzioni all’interno o in collaborazione con la pubblica amministrazione finalizzate allo sviluppo turistico>. Riflessione e conclusione: in considerazione del “forte sviluppo turistico” che ha avuto da allora questa provincia (6 mila posti persi nel solo settore alberghiero) qualcuno può rendere nota la sorte dei 15 giovani NEO MOTORI DI SVILUPPO TURISTICO?

2)    In collaborazione con l’Enaip di Albenga  corso per 12 disoccupati in possesso di diploma di scuola media <che vorranno qualificarsi nella conoscenza dei fondali marini, del patrimonio costiero ed archeologico del Mar Ligure, organizzando e programmando escursioni per intrattenere e accompagnare turisti per mare e nella discesa subacquea…>. Anche in questo caso, nessun dubbio, tutti sistemati, con precedenza…

3)    Corso di formazione per “flussi turistici emergenti dai Paesi dell’Est Europeo”.  Visto che  alberghi, ristoranti, pizzerie, bar della Riviera e dell’entroterra sono “assediati” da turisti dell’Est, ecco che, in previsione, venne organizzato per 15 giovani con meno di 25 anni, diploma di scuola media, un corso <in grado di sviluppare e gestire i flussi turistici provenienti dall’Est, specializzandosi nel coordinamento, organizzazione e gestione del ricevimento, della permanenza e del loisir (parola difficile ndr) dei turisti in questione…è richiesta ai disoccupati partecipanti buona conoscenza della lingua inglese>.

4)    Corso di formazione con l’Ente scuola edile per 15 disoccupati con diploma di geometra o di maturità artistica…<finalizzato alla promozione turistica o alla gestione delle problematiche di controllo…sono previsti sblocchi occupazionali sia in strutture pubbliche che private, imprese edili, studi professionali…>.

5)    Corso di specializzazione di “cucina mediterranea e banqueting” riservato a 15 disoccupati con meno di 25 anni in possesso di diploma o qualifica dell’Istituto professionale alberghiero nell’area cucina, <con esperienza di almeno due anni di lavoro…per diventare chef della cucina mediterranea, raffinata e di alto livello, comunque legata alla tradizione, in considerazione che nell’immediato futuro saranno realizzati in questa provincia alcune decine di nuovi alberghi di lusso ed in previsione di un forte incremento delle strutture alberghiere, sempre più qualificate e richieste dai flussi di clientela internazionaleed in previsione di un generale rilancio dell’imprenditorialità turistica savonese…>.

Insomma, è bastato cambiare occhiali. Siamo di fronte, soprattutto per l’analisi e le previsioni, ad una “carnevalata”? E’ tutto documentato e scritto da un ente pubblico, rivolto a giovani disoccupati. Rileggere per credere.

Sono trascorsi dieci anni. Cosa è accaduto al nostro turismo, al settore ricettivo lo sanno meglio di ogni altro  operatori-datori di lavoro e  dipendenti o ex dipendenti che hanno perso il lavoro o sono stati costretti ad “emigrare”.

Eppure  ci assicurano che: <Aumenta l’offerta formativa, cresce costantemente il flusso dei partecipanti ai corsi di formazione per servizi di elevata qualità>. Il Sole 24 Ore ci ha informato, il 12 novembre 2008, che l’anno si è chiuso con 180 corsi (Solo per quanto riguarda il Centroservizi Srl creata nel 1986 dagli Industriali di Savona) con 1900 partecipanti individuali e un migliaio di frequentatori in training per conto di aziende, pubbliche amministrazioni, banche, studi professionali. Nell’ultimo biennio, in cattedra, oltre 300 docenti.

Almeno con gli Industriali, è possibile valutare dati, anche se non si parla di bilanci, di somme impegnate, di spesa, di raffronti con i posti di lavoro presumibilmente nel manifatturiero, componentistico, professionale.

In tutte le altre realtà provinciali  della “formazione” e dell’”aggiornamento” non sappiamo quasi nulla in ossequio alla non trasparenza. Non risulta redatto uno studio, ad esempio, costi-benefici.

Si può definire una grande “stanza” di compensazione, di elargizione, di clientele, che non tiene conto dei risultati e del contesto produttivo? Impossibile affermarlo con certezza, sulla base di dati oggettivi, che mancano.

Di fronte a migliaia di giovani in cerca di lavoro, alle famiglie sempre più preoccupate dell’avvenire dei figli, dei nipoti, non serve il “pessimismo” ed il “catastrofismo”.

Ma per il buon padre di famiglia ed il saggio amministratore di bilanci aziendali è importante essere  realisti, non illusionisti. Confrontarsi con i risultati.

Su Trucioli Savonesi, nei primi mesi del 2008, avevamo scritto, a ripetizione, che dal turismo, ai servizi, alle aziende manifatturiere, si stava “ignorando” l’ottimismo della ragione, sacrificato sull’altare dell’opportunismo.

Il Sole 24 Ore del 28 gennaio scorso ha titolato, a 4 colonne: <Cresce il pessimismo sul 2009…>. Nel testo si riporta una dichiarazione del presidente di Confindustria Liguria, Umberto Risso: <A livello territoriale le indicazioni più problematiche provengono dalla provincia di Savona, dove gli indicatori sono tutti negativi e sensibilmente peggiori della media regionale, rispetto alla quale è viceversa migliore la situazione di Genova…>.

Non sono trascorsi molti anni da quando in questa provincia si faceva a gara a suonare la gran cassa: <Ormai il turismo ha superato il giro di boa, e bisogna impegnarsi al massimo nella formazione professionale…valorizzando l’Ente Bilaterale Industria Turistica, in stretta collaborazione con la Provincia di Savona…da qui l’importanza che tutte le aziende alberghiere della Provincia  aderiscano al Corso di Formazione professionale per “addetti all’informazione turistica”, in previsione della generale riqualificazione alberghiera, dell’incremento dei posti di lavori che si creeranno nel front office delle strutture alberghiera, con personale sempre più attrezzato ai nuovi flussi turistici europei, con una concreta sinergia tra pubblico e privato…Angelo Berlangieri  ha evidenziato l’importanza dell’aspetto pratico dei corsi, con una serie di educational sul territorio per conoscere dal vivo le realtà…>.

LA LETTERA DEI SINDACATI

Cgil, Cisl e Uil scrivevano in contemporanea: <Le organizzazioni sindacali hanno fortemente voluto il finanziamento del Patto Territoriale con progetti di investimenti aziendali….la situazione di disoccupazione in provincia impone ogni sforzo per creare nuova occupazione nel settore alberghiero, da qui la necessità di relazioni sindacali corrette, proficui nell’interesse delle aziende e dei lavoratori…la formazione lavoro potrà garantire importanti opportunità di stabilità lavorativa in un settore in piena espansione….>.

Il tempo è galantuomo, quasi per tutti. Da 30 anni, basta sfogliare gli archivi dei giornali. Si ripetono all’infinito le stesse cose, annunci, promesse, previsioni, analisi. A volte grondano “piena salute”, poi cambio di rotta. Va di moda il girotondo? Una testimonianza. Gianni Plinio, medico, ora capogruppo di An in Regione, non molti anni fa assessore al Turismo è corso in aiuto degli albergatori con questo giudizio tranciante: <Esprimo tutta la mia solidarietà agli albergatori liguri penalizzati da una politica turistica regionale demenziale portata avanti dall’assessore Margherita Bozzano che è diventata un pericolo pubblico per gli stessi operatori turistici. Deve andarsene, gettare la spugna>. Saranno finalmente soddisfatti i giovanissimi Amerigo Pilati e il più “anziano” Angelo Galtieri. Qualcuno usa gli occhiali con lenti berlusconiane, altri con lenti da “amici miei”. Non importa l’oculista.

Ben vengano, a dispetto dei “santi” assessori ed ex assessori, “formazione e aggiornamento”, ma non si pretenda di far diventare tutti “illusionisti”. Tutti “senza memoria”. Bastonati e felici. Con gli Enti Bilaterali che risolveranno i problemi dei senza lavoro e di chi spera nella professionalità. Come panacea.

I finanziamenti pubblici sono certezze, la corsa a chiudere alberghi, a diminuire le spese dei costi da lavoro, con meno figure professionali e apicali, non sono invenzioni. Inutile richiamarsi alla concorrenza. Anche Spagna, Francia, Grecia devono confrontarsi con mercati dove il costo di lavoro non è una variante minima.

Lo sport prediletto in questo ponente di Liguria  è far sapere che <presto avremo decine di nuovi alberghi di lusso, con migliaia di seconde case di lusso, con borghi mediterranei di lusso, con turisti di lusso>. Non c’è più posto per gli umili, i semplici, per i turisti normali!

La fuga della tradizionale clientela del centro Europa (Tedeschi, Svizzeri, Austriaci, Olandesi, Belgi; a proposito c’è qualcuno che tiene conto degli spazi riservati alla Liguria nei “media” europei, dalle televisioni ai giornali? Siamo letteralmente scomparsi!); la perdita dei clienti tradizionali, dicevamo, sarà rimpiazzata da <miliardari russi, cinesi> e, ultime notizie lette sui giornali liguri, <da miliardari indiani>.

Questo è l’ottimismo, questo passa il convento “Liguria informata”, destinata ad attrarre nuovi investimenti alberghieri, grazie a catene alberghiere nazionali ed internazionali.

Nel frattempo - oltre alle trasformazioni, agli sfratti - causa troppo lavoro, molti albergatori sono costretti a ridurre i periodi di apertura. Le guide alberghiere più prestigiose e qualificate (a partire dalla Michelin, non hanno più pagine per ospitare  gli alberghi raccomandati, altro primato tra le province turistiche).

Ai tavoli e ai fornelli dei ristoranti abbonda personale qualificatissimo proveniente dalle scuole alberghiere. Chef di cucina, maitre di sala, barman, sommelier, camerieri di alta professionalità. E poi c’è chi si lamenta per gli affitti troppo cari dei locali ed invita alla “ribellione”.

Allegria, carnevale continua!

Luciano Corrado