versione stampabile Fino a che punto sono fondate critiche e perplessità sull’exploit di Eugenia CassisiChi suona la
tarantella alla
sindachessa-presidente Casalinga, molto devota, senza curriculum,
chiamata alla super comunità montana Ingauna-Pollupice.
Fedele scajolana, a Cisano era stata eletta (785
voti) senza concorrenti
di Luciano
Corrado |
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Cisano sul Neva
– Fino a
qualche giorno fa era un sindaco “anonimo” sulla scena
politico-amministrativa savonese. Trascorreva la sua vita tra famiglia,
palazzo civico e chiesa. Senza gloria e senza disonori, lontana dai
riflettori della cronaca e delle polemiche. Unica passerella, la comica
“serata delle barzellette dei sindaci”, a Loano. Dalla sera alla
mattina, si fa per dire, Maria Eugenia Cassisi, nata ad Albenga
il 9 luglio 1964, licenza di scuola media, iscritta alla categoria
professionale dei “lavoratori agricoli generici”, si è trovata
alla ribalta delle pagine dei quotidiani locali e di blog giornalistici
savonesi. |
Motivo: la
superpresidenza della neo comunità montana, nata dalla
fusione-razionalizzazione di quella “Ingauna” e del “Pollupice”.
Se in precedenza le due “Comunità” erano terra conquista della
partitocrazia, questa volta il “boccone” (non in senso spregiativo) si
presentava più sostanzioso.
Trucioli
Savonesi
se ne occupa per la prima volta. Non per gettarsi nella mischia, come è
solito fare per raccontare i fatti, mettere a confronto prese di
posizione, dichiarazioni, impegni verbali per quel che valgono le
promesse della politica italiana e di cui molti sono testimoni ogni
giorno. E non sempre viene spiegato cosa c’è dietro a
scelte, strategie di potere, personaggi, teatranti. Con aspetti
positivi e quelli meno esaltanti.
Il giorno dopo
l’elezione della Cassisi, titola il 31 dicembre La
Stampa: <Nuova Comunità Montana, c’è una donna presidente>.
Un lungo
articolo alla notarile, a firma di Augusto Rembado,
corrispondente con medaglia dei decani.
Chi non ha dubbi
che tutto andrà per il meglio è l’ottimistico coordinatore provinciale
di Forza Italia e sindaco di Loano, Angelo Vaccarezza,
la politica attiva come unico mestiere non da oggi: <E’ stata una
grande occasione, è nato un cartello al quale hanno aderito prima i
comuni del centro destra, poi quelli autentici indipendenti. Abbiamo
decine di amministratori capaci e mi onoro di essere il primo ad aver
fatto il nome del capace e bravo sindaco di Cisano alla quale
abbiamo chiesto di assumersi il peso di questa fase delicata ed
importante per il futuro del nostro territorio. Con la Cassisi è
scesa in campo una nutrita squadra che le darà una mano e per tutti
vorrei ringraziare i presidenti Morro (ex Pollupice) e
Revetria (ex Ingauna). Senza il loro impegno non avremmo avuto il
successo che è stato ottenuto>.
E
poi giù le solite beghe da pollaio, a rinfacciarsi questo o quello
<gli altri sono degli incapaci…non sanno governare nulla, neppure la
salute della gente…ne schierarsi con gli interessi del nostro
territorio…meno male che ci siamo noi che non siamo i soliti comunisti…e
meno male che non sono il presidente del Consiglio…>. |
Paolo Fontana |
Tradotto: dalla
nostra parte e nelle nostre file c’è tutto il bene, l’intelligenza,
l’acume della buona e corretta amministrazione, dall’altra non c’è
problema di scelta in quanto a nani e nanetti... Questo lo spettacolo-clichè che ci offre un sindaco – una volta eletto dovrebbe rappresentare tutti i cittadini – che è pure il massimo dirigente del partito di maggioranza relativa e di governo di questa martoriata provincia. L’altra campana, peraltro sottotono, dimessa, ma sferzante, suona con le dichiarazioni di Paolo Fontana, vice presidente uscente della Pollupice. |
E’ sempre La
Stampa, con Augusto Rembado, a rappresentare lo spaccato
della mini contestazione: <Al centro destra che ha sponsorizzato
Eugenia Cassisi, chiederei
se hanno mai pensato di proporre per la presidenza della
Provincia una persona giovane e carina, ma inesperta. A meno che non
pensino, e sbaglierebbero,
che la Comunità sia un ente di poca importanza, al pari di un
club e di un’associazione. Era senz’altro più opportuno chiedere a
Giuseppe Morro di fare il presidente, ma il centro destra non ha
voluto>. Poi una stilettata in chiave campanilistica, alla leghista, una caduta di stile: <Ancora una volta il nostro territorio dipende da quell’ingauno e dovrà faticare per imporsi>.
Maria Eugenia
Cassisi
potrebbe ringraziare per essere definita “persona giovane” con i
suoi 44 anni ben portati, e l’appellativo “carina”. Per
fortuna che Fontana non ha aggiunto <mamma impegnata, donna di
chiesa e casalinga>. Il contestatore di
turno Fontana, citato e ricitato dai giornali, non ha chiesto il
“curriculum” del neo super presidente.
Per entrare in una qualsiasi azienda che si rispetti, si accede
con curricula ed una selezione: posti occupati, meglio se
di responsabilità diretta, quadro complessivo di conoscenze
socio-economico-culturali, ma soprattutto dimostrare obiettivi e
risultati raggiunti nei ruoli ricoperti. Superfluo dire che
a molti politici italiani e nostrani è come parlare aramaico,
la lingua di Gesù Cristo.
Maria Eugenia
Cassisi
è diventata sindaco di Cisano sul Neva,
comune di 1851 residenti (31 –12- 2007 ) che ha per santo
patrono Santa Maria
Maddalena (22 luglio), senza dover competere con avversari. Votata
da 785 cittadini. Con una “benedetta” lista unica,
“Insieme per il paese”. Un raro esempio (ci sono piccolissimi centri
dove invece si “scannano” con tre, quattro liste). Una Cisano
che in passato aveva avuto sindaco, Paolo Torrengo, classe 1967,
prima di tutto imprenditore di successo, primo cittadino che poteva
vantare all’attivo risultati superiori alla media. In passato c’era
stata la breve stagione di Marco Lengueglia, un Dc vecchio
corso alla Lucifredi, vero imprenditore imprestato alla politica
ed oggi coopresidente di una Sar che ha rimesso finalmente in
conti in sesto. I debiti non ci sono più e non paga pantalone. E a
ritroso, sempre a Cisano, c’era stato un sindaco, funzionario di banca,
che per una serie di ragioni (edilizia soprattutto, scandalo di
Versolmar) si era ritrovato tra gli abitues degli uffici giudiziari e
del tribunale di Savona. Acqua passata. |
Andrea Bronda, segretario provinciale della Lega Nord |
Il neo sindaco
“giovane e carina”, parole di Fontana, si è seduta sullo scranno
più alto del suo Comune il
26 maggio 2006. Appena due anni e pochi mesi fa. E' a capo di una
giunta “quasi operaia”. Vice sindaco, Sergio Pertuso, classe
1966, iscritto tra <gli operai metallurgici>.
Stessa cosa per Gianni Curto, il “decano” con i suoi
cinquantanni. Terzo assessore Patrizia Mariano, classe 1963,
insegnante.
La prima volta
che sindaco e giunta hanno avuto l’onore delle “telecamere televisive”,
schermi Rai e tivu regionali, è stata in occasione
dell’inaugurazione del ristrutturato asilo infantile: il 12 ottobre
2008, con una presenza significativa, il ministro dell’Ecomonia e
Sviluppo, Claudio Scajola. |
Il 9 dicembre
2009, il blog “Ponente Notizie” di Romano Strizioli,
ha pubblicato una “commovente”, patetica e retorica lettera del sindaco
Cassisi a <sentito
ringraziamento ai carabinieri della stazione locale>, con tanto di
nomi e cognomi per <la tempestività dimostrata per richiesta di
intervento a causa della caduta di alcuni alberi di grosso fusto, rami,
recinzioni>. Con un finale: <Grazie al capitano Samuele
Sighinolfi che ha coordinato il modo impeccabile il vostro operato…>. Ci furono anni in
cui Cisano e alcune sue importanti attività commerciali
erano
bersaglio ripetuto di bande di ladri e rapinatori specializzati, con
furti in ville e case a go-gò, mentre oggi il primo cittadino può
divulgare via internet un “ringraziamento” per “intervento
tempestivo da caduta di alberi”. Senza urtare, ne stiano tutti
certi, la suscettibilità dei non citati “vigili del fuoco” o “corpo
forestale dello Stato”. I tempi cambiano, come le sensibilità dei
sindaci. E comunque ci pensa l’amplificatore della Lega Nord a proseguire il ping-pong polemico sulla presidenza della Comunità Montana, poi nessuno parlerà più. Il Secolo XIX, con il suo collaboratore di vecchia data, Mario Schenone, riporta il 2 gennaio: <Comunità Montana, la Lega si schiera col neo presidente>. Nel sommario: <A Cisano Eugenia Cassisi si è dimostrata tutt’altro che inesperta. Basta con le polemiche da medioevo>. La parola è affidata ad Andrea Bronda, segretario provinciale del partito di Umberto Bossi, assessore alla protezione civile e ai servizi sociali del Comune di Vendone.
Ci risiamo col
“giovane”. Nei più civilizzati politicamente paesi del Nord Europa a
40-45 anni i ministri si ritirano già a vita privata, per lasciar posto
alle giovani leve. Bronda alla Olivari che pur aveva
votato a favore di Cassisi presidente, tra riserve, manda a dire:
<Al sindaco Olivari voglio ricordare che quando è stata eletta
primo cittadino di Boissano era giovane e senza alcuna
esperienza. Eppure non mi pare
che abbia avuto particolari difficoltà nell’amministrare un
comune con problematiche non facili come Boissano>. Ha sconfitto, a
sorpresa, il centro destra, con super sindaco in uscita, Francesco
Cenere, subito promosso vice sindaco di Loano, con la
supervisione dell’urbanistica e del nuovo piano regolatore, grazie
all’esperienza acquisita da giovane come “informatore farmaceutico”, poi
dipendente amministrativo dell’Istituto scolastico Falcone di Loano,
da 20 anni con (quasi) doppio stipendio. Sui banchi del consiglio
comunale per la Dc dopo la soglia dei ventenni. Sindaco di
Loano, sindaco di Boissano, componente pagato dell’esecutivo
del Depuratore consortile del comprensorio di Borghetto (ora
dimissionario per fare il vice di Vaccarezza, futuro da
parlamentare). Finalmente ci
pensa Romano Strizioli, esperto di pubblicazioni di enti di primo
e secondo grado, di associazioni di categoria, tutte ovviamente a
pagamento per l’opera prestata insieme ai bravi collaboratori, a dare la
parola conclusiva al sindaco-presidentessa Cassisi. Lei
esordisce: <L’onestà non mi manca (ci mancherebbe altro dichiarare
il contrario ndr), così pure la buona volontà e la motivazione>.
Sull’inesperienza risponde a tono: <Ho otto anni in totale come vice
sindaco di un paese dell’entroterra in forte sviluppo, risponderò
concretamente con i fatti>. Si farà, tra le priorità, lotta agli sprechi, si previligieranno le spese prioritarie e il verbo “spendere bene”, come raccomanda sempre ai suoi il ministro Scajola, soprattutto in tempi di vacche magre e crisi mondiale? Risponde indirettamente la Cassisi: <Non è vero che i dipendenti verranno dimezzati. Non c’è questo pericolo>. E’ cattiva amministrazione del denaro pubblico? Non lo faccia sapere ai ministri Tremonti & Brunetta. Alcuni dipendenti, ad esempio, potrebbe essere utili in settori in emergenza da anni. Poi un invito di Cassisi, linguaggio politichese, al <coinvolgimento dei Comuni costieri>, quelli che fanno i fuochi artificiali, da centomila euro in su, anche quando aumentano nei loro comuni i bisogni delle famiglie povere e mancano fondi adeguati per aiutarli, senza troppe elemosine. Aumentano la pressione fiscale, il costo dei servizi. A Cisano non manca chi fa notare il sempre più assente dalla vita comunale Paolo Torrengo, il “padrino”, l’inventore della candidatura della “delfina” e specchiata Maria Eugenia Cassisi. Finita nel mirino prima ancora di mettersi al lavoro e poter dimostrare con i fatti che non è la solita banderuola degli annunci vuoti. Che lei non stravede, nella sua ottica di fervente cristiana, madre di famiglia umile, ma ricca di etica, valori e principi, per quanti ti mettono sotto processo prima ancora di muovere qualche passo. Un malcostume politico che sta sempre più allontanando il cittadino benpensante dalla politica, dalla casta verticale ed orizzontale. Che pure è pagata, profumatamente, a prescindere dai risultati. Luciano Corrado
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